“Vendi, compra”: un mercato simulato per diventare intermediari finanziari
Il nuovo esperimento formativo dedicato agli studenti del primo anno della Laurea Magistrale di Economia Aziendale e Management
Imparare la finanza dal vivo attraverso la partecipazione ad un laboratorio esperienziale: è la nuova forma didattica sperimentata dalla LIUC grazie al supporto di Fondazione Cariplo. Nel primo semestre, gli studenti della LIUC – Università Cattaneo iscritti al primo anno della Laurea Magistrale di Economia Aziendale e Management (percorso “Banche e Mercati Finanziari”, coordinato dal Rettore della LIUC, il prof. Valter Lazzari) hanno potuto sperimentare cosa significa gestire un portafoglio di titoli derivati in tempo reale.
«All’interno del laboratorio – spiega il Aldo Nassigh, docente titolare del corso – gli studenti costituiscono un vero e proprio mercato, nel quale, riuniti in gruppi, interpretano il ruolo di intermediari finanziari. Per la copertura dei rischi del proprio portafoglio, ciascun gruppo compra e vende derivati sul mercato simulato a cui partecipano anche gli altri gruppi, dando luogo all’incrocio di domanda e offerta. In questo modo, gli studenti possono meglio apprezzare le opportunità e i rischi crescenti proposti dal mercato dei derivati, in particolare quello sui tassi e sulle valute, cresciuti in modo esponenziale negli ultimi anni».
Nassigh, insieme ad Antonio Caggia e ad Alberto Re Fraschini della Biblioteca Mario Rostoni dell’Università, ha sviluppato “LIUC The Market”, il software alla base del laboratorio, che riproduce un vero e proprio mercato telematico secondo il meccanismo dell’asta bilaterale continua e replica esattamente quanto avviene sui monitor dei traders che partecipano al mercato dei derivati intermediati da una controparte centrale. I docenti giocano il doppio ruolo di market maker e di controparte centrale e partecipano anch’essi al laboratorio, guidando gli studenti alla scoperta ed alla comprensione delle dinamiche di mercato da essi stesse messe in pratica. In particolare, ogni gruppo di studenti rappresenta un’intera banca e il programma simula come agisce e reagisce un intero mercato. E’ dunque una finestra su come funziona una realtà velata da un sistema informatico ipersviluppato.
«Penso sia fondamentale per insegnamenti come questo – commenta Micaela Zanzi, una delle studentesse partecipanti – poter contare su una didattica esperienziale.
Fare le cose permette di apprendere meglio i concetti e acquisire un riscontro pratico dell’applicabilità di quanto si è appreso a lezione. E’ utile anche perché è un modo di fare esperienza senza dover sopportare conseguenze rilevanti, come accadrebbe nel mondo professionale».
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