Francesco Pintus, una vita passata nel rispetto delle regole
Il ricordo dell'ex assessore e magistrato scomparso dopo una lunga malattia: "Quell’essere sempre se stesso, avere cioè grande rettitudine, gli ha dato infinite soddisfazioni e non pochi dispiaceri"
Sfogliando le pagine della vita di un uomo pubblico un cronista non può sempre valutare al meglio aspetti e qualità della sua preparazione professionale. Di Francesco Pintus magistrato possono dare credibile testimonianza i suoi colleghi e anche gli avvocati che, come requirente, se lo sono trovati dall’altra parte del banco della difesa. Ma i cronisti giudiziari, i giornalisti hanno avuto l’opportunità di conoscere in Francesco Pintus un uomo che nella sua vita ha avuto come riferimento il rispetto delle regole, vale a dire il rispetto di se stesso e degli altri, in primo luogo degli imputati.
Lo hanno definito un garantista, ma il termine, di uso progressista, poteva anche far capire che tali non fossero altri magistrati: ho sempre avuto la certezza che Francesco Pintus fosse invece una garanzia, per chi voleva o temeva giustizia, per la comunità, per lo Stato. Quell’essere sempre se stesso, avere cioè grande rettitudine, sapienza giuridica e spirito di servizio, gli ha dato infinite soddisfazioni e non pochi dispiaceri, però nella sostanza lo ha fatto vincitore della buona battaglia che egli ha sempre combattuto, a testa alta e anche contro formidabili apparati.
Il rispetto verso se stesso lo ha visto lasciare la politica, un mondo che spesso nega l’autonomia di giudizio, dove tutto e il contrario di tutto si mescolano, dove il compromesso è pane quotidiano.Si era illuso Francesco Pintus che avessero fondamento i nuovi scenari che gli avevano prospettato e quando la situazione si rivelò per quella che era da sempre, lasciò. Sarebbe ritornato al servizio della comunità come assessore a Villa Recalcati anni dopo e nella certezza del rispetto più assoluto delle regole.
In un ambiente nel tempo parecchio mutato e incline allo spirare di correnti non solo d’aria, gli avrebbero presentato il conto “politico”, quello di una militanza non supina. E ci furono veri scontri come Procuratore generale a Cagliari e come magistrato di Cassazione. E’ cronaca dell’altro ieri, quella di ieri è fatta di diverse sentenze tutte a suo favore. Francesco Pintus il Galantuomo di sempre, la Garanzia come magistrato, ha terminato la sua corsa nell’amata Varese. Era con noi da oltre mezzo secolo, più di noi varesino, ma senza mai perdere la tenacia dei sardi. Nella sua vita si è arreso una sola volta, l’altra sera, Francesco. Ma c’era una regola da rispettare.
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