I berlusconiani contro gli onori a Berlusconi

"Non è un personaggio locale". Ma in passato il consiglio ha concesso la cittadinanza al Dalai Lama, che non è notoriamente un varesino doc

E’ interessante la motivazione con cui Forza Italia, ieri mattina, ha giustificato la propria contrarietà a una cittadinanza onoraria a Silvio Berlusconi. Gli esponenti del nuovo gruppo consigliare che fa riferimento all’ex premier hanno spiegato che sono contrari perché la cittadinanza onoraria viene di solito conferita una figura che si è distinta a livello locale, e questo nulla c’entra con Berlusconi.

LA PROPOSTA
STA CON CATTANEO,
MA VUOLE BERLUSCONI
CITTADINO ONORARIO

(nella foto, il consigliere Piero Galparoli)

In particolare, il presidente Roberto Puricelli (che fu vicesindaco nell’epoca Fumagalli, nella foto) ha affermato che per questioni di sensibilità istituzionale detta onorificenza dovrebbe riguardare solo persone che si sono distinte per opere concrete a favore della città. Una posizione rimarcata anche dal consigliere regionale Luca Marsico. Tuttavia, i colleghi giornalisti e in particolare Andrea Giacometti direttore di Varese Report, ha osservato che negli anni scorsi è stata concessa la cittadinanza anche a figure quali Alda Merini, Francesco Cossiga o il Dalai Lama. Che cosa hanno fatto queste persone per Varese? Puricelli e Marsico hanno rintuzzato, spiegando che la loro è in fondo un’opinione personale. Il neo forzista Clerici ha invece affermato che non voterà a favore dell’onorificenza a Berlusconi perché ci sono state ben altre personalità a cui è stato concesso questo onore (l’ultima discussione in consiglio fu sulla revoca alla vecchia cittadinanza concessa nel 1924 a Mussolini). 

Forza Italia, stringi stringi, vuole dire no a una proposta di Piero Galparoli che sta nell’Ncd. La giustificazione politica è contraddittoria, e questo aspetto è davvero curioso. Anche perchè il risultato è comunque di buon senso, poiché la proposta di conferire a Berlusconi il ruolo di cittadino onorario non piace a nessuno. Fino ad oggi è stata solo una personale battaglia di Piero Galparoli, che a sua volta anche lui ha qualche passaggio a corrente alternata. Non ha aderito al partito di Berlusconi, che sostiene da anni con passione, perché vuole mantenere un rapporto politico sul territorio con Raffaele Cattaneo (passato al Nuovo Centrodestra), che lo aiutò a diventare assessore provinciale.

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Pubblicato il 21 Gennaio 2014
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