L’ippodromo non paga, il comune passa agli avvocati

Debito da 103mila euro, scaduta la fideiussione e non rinnovata. Gli uffici confermano che si passa alla riscossione coattiva della somma. Incognite per il futuro per i debiti e l'incendio

Ippodromo, il comune adesso rivuole i soldi, 103mila euro, per la precisione. La comunicazione è giunta ieri, dagli uffici comunali al consigliere Fabrizio Mirabelli. «Nel termine assegnato non è stata prodotta la fidejussione richiesta. Come già previsto nel deliberato si darà avvio alla riscossione coattiva».
La frase vuole dire una cosa sola: Palazzo Estense, proprietario dell’impianto, si appresta fare causa alla Svicc, la società ippica varesina, storico gestore, che sabato scorso avrebbe dovuto presentare una fideiussione a copertura dei debiti con il comune di Varese. La situazione è grave e si trascina da diversi mesi. La giunta ha più volte rimandato la resa dei conti, ma non può più tirarsi indietro.

L’INCENDIO

Il sindaco Fontana ha dichiarato che non darà più un euro alla società. La Svicc ha diverse ingiunzioni debitorie. Il giorno in cui è bruciata una palazzina di uffici era in programma in tribunale un’udienza con una società che fornisce hostess e sicurezza, ma è solo un esempio. Il patron Guido Borghi ha affermato che i problemi sono stati risolti, ma ai consiglieri comunali oggi è stata fornita un’informazione opposta. E’ stata versata solo una rata del debito, 2.200 euro. Il caso ippodromo si sta aggravando: i debiti, la pista da galoppo che non decolla, l’incendio che ha colpito la palazzina degli uffici, l’indagine sui conti della società, la querelle con le scuderie di via Galdino dove Borghi ha chiesto di poter costruire delle palazzine. Il futuro non è esattamente garantito e i guai stanno emergendo.  

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Marzo 2014
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