Come ti ribalto l’azienda del nonno
Da figli in fuga dal lavoro della propria azienda a innovatori di famiglia: è questa è la storia dei giovanissimi Andrea e Stefano Aschieri, che hanno trasformato una fabbrica di stuzzicadenti in marchio fashion tecnologico
Da figli in fuga dal lavoro della propria azienda a innovatori di famiglia: è questa è la storia dei giovanissimi Andrea e Stefano Aschieri, bustocchi appartenenti alla terza generazione di una industria di Arconate. All’interno della società di famiglia, hanno infatti dato vita a Wood’d, marchio fashion di oggetti in legno per IPhone e occhialeria: «La falegnameria industriale della nostra famiglia è stata fondata negli anni ’50 da mio nonno – spiega Andrea Aschieri – I miei genitori, qui, hanno realizzato anche articoli casalinghi: taglieri cucchiai di legno, cose così. Noi, all’inizio, non avevamo nessuna intenzione di entrare in azienda: tant’è vero che abbiamo fatto studi completamente diversi»
Andrea ha infatti frequentato la scuola superiore di moda Marangoni a Milano, mentre Stefano ha studiato new media al Naba: cose che poco avevano a che fare, apparentemente, con l’attività di famiglia. E invece… «Abbiamo provato ad entrare in azienda, volevamo fare qualcosa insieme e ci siamo accorti che avevamo già sottomano un gioiello, che ci ha dato possibilità di lavorare con le nostre teste e fare qualcosa di nostro. Approfittando delle competenze che già c’erano in azienda, abbiamo pensato di realizzare delle skin per Iphone in legno. Cambiando però il canale di distribuzione: non i negozi di telefonia od elettronica, ma quelli di moda. Un modo per segnalare che stavamo facendo un lavoro di stile»
Per farlo hanno anche lavorato al contorno: «Abbiamo lavorato non solo sull’oggetto, ma anche sul packaging, realizzando come custodia una scatola di legno, che può fare anche da stand per tenere l’Iphone in verticale». Il marchio ha cominciato subito ad estendersi, diventando in breve tempo trendy: non solo per le cover degli Iphone, ma anche per occhiali e altri oggetti, tutti rigorosamente in legno. Una rivoluzione nella falegnameria di famiglia che non è stata affatto ostacolata: «Quando abbiamo preso questa decisione abbiamo avuto il pieno supporto: all’inizio ci sono stati un po’ di timori sulla distribuzione, la nostra scelta è stata innovativa, siamo ripartiti da zero, e non corrispondeva alle scelte di famiglia precedenti. ma li abbiamo subito convinti». Il loro progetto, nato nel 2012 come divisione della società, diventerà autonomo entro l’anno.
Leggi anche: Legno, iPhone e Facebook. Così un giovane mette in piedi un’impresa
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