Salvini contro l’Euro e “lo Stato che non funziona”
Il segretario federale della Lega Nord ed europarlamentare uscente ha tenuto il suo comizio in piazza Garibaldino. "Siamo gli unici contro l'euro", dice criticando Berlusconi, Grillo e la sinistra
Pochi punti programmatici forti, con l’idea che solo nella Lega c’è la vera opposizione al «partito unico dell’euro». Così Matteo Salvini si presenta a Varese: indossando una immancabile felpa ("Lombardia"), il segretario federale della Lega Nord ed europarlamentare uscente arriva in piazza del Garibaldino poco dopo le 18.30, quando la musica dal palco ha già raccolto pian piano i partecipanti. «I gazebo dei grillini, del Pd, degli altri partiti sono sempre vuoti, i nostri sono sempre pieni», spiega dal palco, forte delle impressioni ricavate dopo che il "No euro tour" ha toccato anche l’Emilia rossa e il Sud Italia. Ai suoi chiede attenzione al programma e non alle polemiche («Renzi, Grillo e Berlusconi passeranno la settimana a litigare, io non litigherò con nessuno, andrò in giro a offrire le proposte della Lega. Non sprecate il tempo a litigare») e dice che anche al Sud la gente inizia ad accorgersi delle proposte della Lega: «Al Sud c’è tanta gente per bene che vuole rialzare la testa, che ha le palle piene di vivere con la pensione di invalidità o da forestale». Quanto al programma, spazio alla lotta allo Stato inefficente (incarnato in particolare dalle Prefetture), all’immigrazione clandestina e al soccorso dei migranti («con i soldi che usiamo potremmo aiutarli a casa loro, in Africa, costruendo scuole e ospedali»), all’idea di legalizzare e tassare la prostituzione, anche per trovare nuove risorse.
Prima di un finale con "O mia bela madunina" (sarà stata davvero gradita ai varesini, spesso un po’ freddi con la grande Milano?) ribadisce l’idea che la Lega sia l’unica alternativa vera, «un voto contro il partito unico dell’euro». Bastonate dunque ai possibili competitor, da Berlusconi al più che euroscettico Beppe Grillo («è riuscito a cancellare il reato di immigrazione clandestina, dove la sinistra aveva fallito»), fino alla sinistra che chiede un radicale ripensamento dell’Europa: «La nostra è la sinistra più rincoglionita del pianeta, hanno trovato l’unico greco che non vuole uscire dall’euro», il giudizio lapidario sulla Lista Tsipras.
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