Due colpi in una notte e il giallo del battello affondato
Le ipotesi sul ritrovamento di una barca con un potente motore e la chiglia rotta in riva al Verbano: colpa del maltempo o piano di fuga fallito per i ladri?
 Due tentativi di furto in altrettanti centri rivieraschi svizzeri, uno di fronte all’altro: Gambarogno e Ascona. Una barca potente avvistata lungo la costa italiana. La stessa ritrovata affondata quasi certamente in maniera volontaria. Ci sono tutti gli ingredienti per un poliziesco di fine estate sul lago in quanto avvenuto nelle ultime 48 ore nell’Alto Verbano. Un natante con un potente motore da 115 cavalli è stato di fatti notato ieri all’alba a Tronzano Lago Maggiore, a una decina di metri da ristorante “Crotto Mazarditt” proprio lungo la statale 394 ad un tiro di schioppo dal confine di stato di Zenna.
Due tentativi di furto in altrettanti centri rivieraschi svizzeri, uno di fronte all’altro: Gambarogno e Ascona. Una barca potente avvistata lungo la costa italiana. La stessa ritrovata affondata quasi certamente in maniera volontaria. Ci sono tutti gli ingredienti per un poliziesco di fine estate sul lago in quanto avvenuto nelle ultime 48 ore nell’Alto Verbano. Un natante con un potente motore da 115 cavalli è stato di fatti notato ieri all’alba a Tronzano Lago Maggiore, a una decina di metri da ristorante “Crotto Mazarditt” proprio lungo la statale 394 ad un tiro di schioppo dal confine di stato di Zenna.
Che ci faceva lì? Le ipotesi possono essere due: o il maltempo (domenica notte ha piovuto) ha strappato il natante dagli ormeggi chissà dove, per farlo semi affondare a poca distanza dalla riva italiana, oppure la chiglia è stata volontariamente rotta. Da chi? Su questo stanno indagando i carabinieri della compagnia di Luino e i colleghi della polizia cantonale elvetica. Perché la Svizzera? Perché poco prima in ben due centri del Verbano, ma in territorio ticinese, si compivano due distinti tentativi di furto: ad Ascona, ai danni di una gioielleria, e a Vira, frazione di Gambarogno, comune poco distante dalla dogana di Pino. 
In quest’ultimo caso c’è stato addirittura il botto: ignoti hanno tentato di far esplodere la blindatura della posta del paese, senza però riuscirvi. Una delle ipotesi, quindi, è che i ladri abbiano tentato di riparare in territorio italiano per poi affondare l’imbarcazione a poche bracciate dalla riva, non calcolando che alle 5.30 il lago è già animato dai pescatori, uno dei quali ha visto qualcosa e ha riferito alle autorità. 
La barca è stata sottoposta a sequestro amministrativo da parte dei militari della compagnia di Luino.
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