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Un ambulatorio dedicato per i casi di sospetto tumore al polmone
All'ospedale è stato aperto "Punto polmone" a disposizione di chiunque teme di avere il cancro al polmone. Un servizio che accompagna il paziente fino alla diagnosi e poi nella terapia
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Il tumore al polmone è una patologia che ha troppo spesso un triste esito: « Studi scientifici internazionale – spiega il professor Lorenzo Dominioni primario del reparto di chirurgia toracica all’ospedale di Circolo di Varese – dimostrano che solo un quarto dei casi può risolversi in modo definitivamente positivo. In tutti gli altri, invece, si arriva alla diagnosi quando è ormai troppo tardi». Da anni, il professore porta avanti un progetto di screening preventivo chiamato “PREDICA” con cui è riuscito a individuare 82 tumori in stadio iniziale grazie a una semplice radiografia.
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Statisticamente, nel nostro territorio si registrano oltre 350 casi all’anno: nel 2009 furono rilevate 549 nuove diagnosi di carcinoma polmonare ( 387 maschi e 162 femmine), con un tasso grezzo di incidenza di 63 casi per 100.000 abitanti, mentre per quanto concerne i ricoveri per tumori del polmone, nell’anno 2013, presso l’ AO di Varese sono stati 350, di cui 45 di non residenti in provincia.
La tempestività nella diagnosi, dunque, è fondamentale. L’azienda ospedaliera di Varese ha così pensato di organizzare un percorso multidisciplinare assistito a cui possono rivolgersi tutti i cittadini a cui viene indicato un sospetto tumore al polmone. Si chiama “Punto polmone” e mette a disposizione due numeri telefonici: 0332 – 393546 oppure 337 1235140 a cui risponde un’infermiera che accoglie la richiesta e, nel giro di 5 giorni, fissa l’appuntamento con lo pneumologo. È lui, infatti, lo specialista che accoglie e innesta tutto il sistema di accompagnamento verso la diagnosi che dovrà essere pronta in 30 giorni: « Abbiamo pensato di individuare un ambulatorio dedicato, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14 – spiega il primario di pneumologia dottor Fausto Colombo – per venire incontro alle esigenze di quanti si trovavano spiazzati dall’annuncio di “una macchia sospetta a un polmone”. Ora, tutti i servizi sono recuperabili in un unico punto: specialisti, esami, consulenze. Chiunque, sia cittadino o medico di base o specialista, sa di poter contare su un ambulatorio strutturato per i casi di sospetto tumore al polmone ».
Il primo approccio è con lo pneumologo che costruisce il percorso per arrivare alla diagnosi. Poi, si procede o con il chirurgo per indagini più invasive, e con l’istologo che individua la natura del tumore. A questo punto, con la diagnosi, ci si rivolge di nuovo al chirurgo oppure al radioterapista a seconda delle condizioni: « Il paziente viene accolto e accompagnato – spiega il dottor Colombo – in un cammino dove intervengono anche altre specialità come la medicina nucleare, lo psicologo, l’oncologo, il radiologo».
Il modello dell’equipe multidisciplinare non è nuovo anche se, in campo pneumologico, gli esempi sono ridotti: « Il modello permette velocità di azione grazie all’integrazione – commenta il professor Dominioni – in questo campo, la velocità è basilare e può determinare l’esito finale più o meno nefasto».
L’ambulatorio “Punto Polmone” si trova nel monoblocco al piano meno 1 : « Quella che prima era una collaborazione tra specialisti – chiarisce il direttore sanitario dell’azienda ospedaliera Gianluca Avanzi – ora è diventato un ambulatorio strutturato con un numero di telefono, “slot” dedicati e percorsi precisi. Ogni giorno si segnalano 1 o 2 casi i tumore, per questo abbiamo deciso di puntare su una diversa organizzazione che permetta, a chiunque, di arrivare qui ed essere accompagnato in ogni momento della sua permanenza».
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