La green economy rilancia l’impresa
Generati in Italia 101 miliardi di euro di valore aggiunto e 3 milioni di posti di lavoro dal 2008 al 2014
La Green Economy rilancia l’economia delle imprese. Questo il tema del quinto e ultimo appuntamento con le Assemblee dei Gruppi merceologici dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, in preparazione dell’Assemblea Generale, che si terrà il 3 giugno a Malpensafiere. L’evento, ambientato alla LIUC-Università Cattaneo, è stato una plenaria che ha visto coinvolti cinque comparti merceologici diversi tra loro: i Gruppi “Chimiche, Farmaceutiche e Conciarie”, “Gomma e Materie Plastiche”, “Cartarie, Editoriali e Poligrafiche”, “Materiali da Costruzione, Estrattive e Cave” e “Servizi Infrastrutturali e Trasporti”. Cinque settori che all’interno dell’Unione Industriali contano un totale di 337 imprese per 22.818 addetti. In pratica il 27,5% delle aziende associate e il 34,4% della loro forza lavoro.
Protagonista dell’incontro Marco Frey, presidente del Comitato scientifico Fondazione Symbola, su un tema particolarmente attuale “La green economy: quando la sostenibilità contribuisce al rilancio della competitività d’impresa”.
Spunto di partenza il rapporto GreenItaly 2014 che mette in luce come le imprese che investono nel green siano poi quelle con maggior tasso di orientamento all’export e all’innovazione. «Coloro che hanno raggiunto un buon livello di competitività – ha spiegato il professor Frey – manifestano, accanto ad altre dinamiche di mercato, una buona propensione green: questo vale anche per le Piccole e Medie Imprese che rivelano, in particolare, la loro capacità di innovazione di prodotto valorizzando l’elemento sostenibile».
Il rapporto Greenitaly dal 2011 fa il punto su “un’economia capace di produrre benessere, di migliore qualità e più equamente esteso, migliorando la qualità dell’ambiente e salvaguardando il capitale naturale”. I dati del rapporto annuale di Unioncamere e Fondazione Symbola mettono in evidenza come la green economy abbia prodotto dal 2008 ben 101 miliardi di euro di valore aggiunto (10,2% dell’economia nazionale) e 3 milioni di posti di lavoro (green jobs). In pratica, più di un’impresa su cinque (quasi una su tre per il manifatturiero) ha scommesso sulla green economy, per un totale di 341.500 aziende italiane (circa il 22%) che hanno investito in tecnologie per ridurre l’impatto, risparmiare energia e contenere emissioni. Nella manifattura, il 25,8% delle imprese eco-investitrici ha visto crescere il proprio fatturato nel 2013. Senza contare le quasi 33.500 start-up green. Per quanto riguarda la localizzazione delle imprese, la green economy è diffusa in modo piuttosto uniforme sul territorio nazionale, ma ha nel Nord del Paese il suo punto di forza: si trovano qui quasi 170 mila imprese. E’ la Lombardia a guidare la classifica regionale per numero di imprese.
Accanto a questi dati, l’economia verde sarebbe sempre più apprezzata dai consumatori: il 78%, secondo il sondaggio condotto da SWG per il rapporto, si dichiara disposto a spendere di più per prodotti/servizi eco-sostenibili.
Il nostro Paese avrebbe, quindi, reagito alla crisi conquistando nuovi mercati e diversificando la propria specializzazione, puntando anche sulla green economy, che ha permesso a molte imprese del made in Italy di tornare ad essere competitive e di riposizionarsi su nicchie ad alto valore aggiunto. Inoltre, grazie alle realtà che puntano sull’efficienza, l’Italia vanta importanti primati sul fronte dell’ambiente a livello europeo: siamo, ad esempio, una delle economie a minore intensità di carbonio dell’Ue e campioni europei nell’industria del riciclo.
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