La Fornace della Rasa sarà distrutta, proteste
La commissione urbanistica toglie il vincolo storico, saranno costruite palazzine ma si potrà abbattere la maggior parte dell'opera di archeologia industriale

Sparirà per sempre, come la conosciamo, la vecchia fornace della Rasa. Il rudere, testimone della storia dell’intera valle, è inserito nel Pgt in un’area di completamento a fine residenziale. Questa è la futura destinazione del manufatto, che tuttavia dovrebbe essere realizzato con il recupero architettonico della fornace stessa.
Addio
L’idea originaria, in realtà, era quella di una risistemazione conservativa, finanziata tuttavia dall’intervento residenziale. In sostanza, si fa costruire degli appartamenti, ma in cambio di chiede la ristrutturazione dell’opera.
Il proprietario ha chiesto però che venisse tolto il vincolo, e ieri in commissione è stata approvata la richiesta. Significa che l’intervento resterà vincolato al recupero della Fornace, ma un recupero meno interessante, che ne consente anche la sostanziale demolizione e la conservazione di poche pietre.
Proteste
L’allarme viene lanciato in particolare ad Andrea Civati, consigliere del Pd. “E’ radicalmente diverso dalla logica iniziale, nel pgt si era parlato di preservare un reperto di archeologia industriale. Sia la camera di commercio di commercio che Univa – osserva – lo segnalano come un reperto di archeologia industriale importante, dunque ne andrebbe recuperato non solo un pezzetto posticcio, ma andrebbe mantenuto l’edificio”.
Hanno votato a favore Lega, Forza Italia, Ncd e Movimento 5 stelle. Si sono opposti Pd, Sel e Movimento libero
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