Sala pesi e negozio, ecco come migliorerà il palazzetto
L'estate 2015 porterà nuove migliorie all'impianto: la nuova area merchandising sarà vetrina per gli sponsor. Niente da fare per la galleria incompleta
Ha 50 anni suonati – fu inaugurato il 6 dicembre del ’64 – ma non intende andare in pensione, un po’ perché sotto la sua cupola si respira la storia del basket italiano ed europeo, un po’ perché di alternative plausibili non se ne vedono né a breve ne a lungo termine. Il PalaWhirlpool, nato “Lino Oldrini” continuerà a lungo a essere la “casa” di Pallacanestro Varese e per questo torna periodicamente al centro dei discorsi dirigenziali per l’adeguamento agli standard attuali.
Un’impresa non semplice ma necessaria, anche perché la società di piazza Montegrappa ha la necessità di rendere la propria arena (che, lo ricordiamo, è di proprietà del Comune) sempre più fruibile – da spettatori, visitatori e atleti – e capace di generare ricavi. Ecco perché anche nella prossima estate Pallacanestro Varese metterà mano all’impianto, già riqualificato nel 2011 con la sistemazione dell’esterno, degli spogliatoi e di altre aree interne. Lavori poi proseguiti anche lo scorso anno con la creazione della sala “Gualco” che ha la duplice funzione di zona conferenze e hospitality.
IL NOME – Anzitutto va sottolineato che anche nella prossima stagione il palasport di Masnago sarà chiamato PalaWhirlpool. La multinazionale con sede a Comerio ha firmato un contratto triennale per i diritti di intitolazione che scadrà al termine del prossimo campionato e che garantisce una discreta entrata per le casse biancorosse. Anche per il 2015/16 quindi parleremo di PalaWhirlpool, nome che ha sostituito quello di PalaIgnis; la denominazione originale invece è quella di “Lino Oldrini” il sindaco che volle la struttura negli anni ’60.
LA SALA PESI – Una delle azioni che saranno portate avanti nell’estate 2015 è stata anticipata dal presidente biancorosso Stefano Coppa nella sua recente conferenza stampa. Nel “ventre” del palazzetto sarà infatti creata una sala-pesi che sarà utilizzata sia dalle squadre giovanili sia, in determinati momenti, dai giocatori di Serie A. Nei giorni a venire è previsto un sopralluogo per la scelta esatta dell’ubicazione della sala: la soluzione dovrebbe essere quella di ricavare i locali nell’ala ovest, oltre agli attuali servizi igienici del parterre (che a quel punto sarebbero a propria volta ristrutturati). L’investimento monetario non è ancora stato stabilito – ci vorranno tra i 50 e i 100 mila euro – ma l’opera è di fatto già all’ordine del giorno nell’ottica di proseguire con gli investimenti strutturali del PalaWhirlpool e con quelli relativi al settore giovanile. L’esigenza di una sala-pesi è nota da tempo e rappresenterebbe un “plus” sia agli occhi dei giocatori professionisti (ora si allenano al Campus, mentre determinati attrezzi sono “sparsi” in varie zone del palazzetto) sia degli istruttori del vivaio che potrebbero concentrare in un solo punto le necessità di questo tipo.
AREA MERCHANDISING – In una recente intervista, Rosario Rasizza (ad di Openjobmetis, in trattativa per il rinnovo dell’abbinamento) ha sottolineato la necessità da parte del club di venire sempre più incontro alle esigenze degli sponsor. Una delle risposte che la società ha in serbo in questo senso è il varo di una nuova area merchandising che vada a sostituire l’attuale “Red Corner”, spazio piuttosto angusto posto all’ingresso del parterre. Nelle intenzioni del club – ne abbiamo parlato con i due presidenti, Coppa (club) e Castelli (consorzio) – c’è quella di dotare Masnago di una zona che funga da vetrina, negozio, showroom e magari anche sala riunioni seppure di dimensioni ridotte (una cinquantina di metri quadrati). «L’attuale “Red Corner” è inadeguato – spiega Coppa – Occorre uno spazio meno angusto, brandizzabile, posto dove il passaggio di persone è più elevato per poter vendere il nostro merchandising ufficiale ma anche esporre prodotti degli sponsor e dei consorziati».
Esclusa però la costruzione di un fabbricato esterno, difficilissimo trovare una location all’interno del palazzetto. Ecco quindi la possibile soluzione: lo “scheletro esterno” di Masnago, per come è costruito, presenta degli spazi vuoti tra le porte di entrata ai vari settori: in uno di quelli (presumibilmente tra ingresso parterre e zona est) è possibile creare una struttura come quella che ha in mente la società.
GALLERIA “INCOMPLETA” – Purtroppo, per il momento, non si vedono invece soluzioni per quella porzione di secondo anello che venne tristemente abbandonata a se stessa. Andare ad operare in quella parte di palazzetto significa investire cifre molto ingenti (per accessi, impianti, norme di sicurezza…) per un numero di posti comunque relativamente ridotto. Un’idea da non scartare a priori potrebbe essere quella della costruzione dei cosiddetti skybox, “palchi” speciali da vendere a caro prezzo, con annessi servizi di ospitalità. Anche questa soluzione però presenta costi molto alti (la struttura in cemento armato non favorisce) a fronte di un risultato lontano nel tempo e non così garantito (il campo, da quella zona, si vede decisamente meno bene rispetto al parterre). Insomma, il monumento alla tangentopoli varesina, resterà tale ancora per un pezzo.
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