Rifugiati, Lega e alleati chiedono un consiglio straordinario
Depositata una richiesta di seduta straordinaria. Il segretario cittadino Marco Pinti chiede una mobilitazione, il capogruppo Moroni vorrebbe discutere dei luoghi di accoglienza
Un consiglio comunale straordinario sul tema dell’accoglienza dei richiedenti asilo, questa la proposta formalizzata ieri in segreteria generale dai consiglieri comunali del Carroccio di Varese, con l’aggiunta di Alessio Nicoletti del Movimento Libero, oltre a Cosentino e Galparoli di Forza Italia .
Ora la parola spetta alla conferenza dei capigruppo che si riunirà a breve per decidere la data. La Lega Nord ha inviato subito un comunicato stampa in cui rivendica la paternità dell’iniziativa:
“Un consiglio comunale più che straordinario, direi necessario”, dichiara Giulio Moroni, capogruppo in consiglio comunale, che prosegue sottolineando come “la presa di posizione di Maroni sulla questione richiedenti asilo dovrebbe essere supportata da tutti i Comuni della Lombardia”.
“E’ una questione di democrazia – puntualizza Moroni – non solo discutere, ma anche decidere sul tema dell’accoglienza nei luoghi dove ci sono i rappresentanti eletti dal popolo, non nelle segrete stanze dei funzionari di Stato.”
Pinti
“Varese non sarà complice di questi mercanti di uomini. Ricordo che proprio grazie all’opposizione dei leghisti in giunta è stato sventata l’apertura di un nuovo centro per richiedenti asilo nella villa Mater Dei. Con il gazebo di sabato scorso sono state raccolte centinaia di adesioni alla campagna “Chiedo asilo anch’io” con la compilazione dei moduli nei quali si sancisce la simbolica rinuncia alla cittadinanza italiana per ottenere gli stessi privilegi dei richiedenti asilo ospitati nelle strutture alberghiere per una spesa di 35 euro al giorno”.
Pinti si riferisce alla spese che lo stato affronta per ogni richiedente asilo, al quale però vanno solo 2 euro e 50 centesimi. “Ogni modulo compilato – dichiara il segretario della Lega Varesina Pinti – rappresenta un grido d’aiuto di chi, spesso nato e cresciuto nella nostra città, si sente abbandonato a sé stesso da uno Stato ladro e scafista”.
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