Il Corvo non sarà processato per le lettere anonime

Un inghippo procedurale si risolve in una vittoria per il chirurgo accusato

Tribunale Varese

Il cardiochirurgo Giovanni Mariscalco, sotto processo per delle lettere anonime che accusavano un collega di aver ucciso una paziente, pur avendo ammesso di aver scritto le missive, non sarà processato per quell’accusa. Il giudice Cristina Marzagalli ha dichiarato il non luogo a procedere,  a causa di un inghippo procedurale in cui è incappata l’accusa.

Il medico era accusato di diffamazione, ma agli atti non risulta la querela di parte che in effetti non é mai stata presentata. Originariamente tuttavia l’imputato era accusato di calunnia, reato che la procura riclassificò alla fine dell’indagine, sostenendo che non era fondata quella imputazione mentre era invece fondata la diffamazione; la procura però non si accorse che non vi era la necessaria querela di parte. Il giudice ha dichiarato il non luogo procedere. Mariscalco rimane però a processo  per violazione della privacy. Nel frattempo ha scritto una lettera (firmata)  di scuse ai familiari della donna morta.

Roberto Rotondo
roberto.rotondo@varesenews.it
Pubblicato il 20 Luglio 2015
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