Turismo e canottaggio sul Lago Maggiore, l’esempio di Krish
Nel mese di settembre la Canottieri Luino ospiterà il World Rowing Tour dedicato a pochi e selezionati appassionati del remo. Tra di loro anche il mecenate indiano di questo sport
Lo sport in generale, e il canottaggio in particolare, sono carte importanti che il Varesotto ha deciso di giocare in questi anni per rilanciare il proprio settore turistico. Dopo aver ospitato alcune regate di enorme importanza come i Mondiali under 23 e la recente tappa di Coppa del Mondo alla Schiranna, la nostra provincia si appresta a far da sede a un’altra iniziativa curata dalla FISA, la federazione internazionale del remo, che dal 12 al 20 settembre porterà a Luino il “World Rowing Tour”.
Un progetto dedicato a pochi – e danarosi – eletti che possono girare il mondo praticando il proprio sport preferito, il canottaggio appunto, sotto l’egida della Federazione internazionale che cura anche una parte culturale accanto a quella remiera. Per la prima volta il WRT toccherà le coste del Lago Maggiore e il fulcro dell’appuntamento è fissato appunto a Luino dove la società locale presieduta da Luigi Manzo si è dimostrata vivace ed entusiasta nel fare da capofila.
Per “inquadrare” il tipo di partecipanti, il club dell’Alto Verbano ha contattato uno di loro, l’indiano dal nome quasi impossibile Krishnamohan Ramachandran. 58 anni, da 14 impegnato agli scalmi, Krish ha svolto molteplici attività professionali ed è iscritto al Madras Boat Club, società che lo ha avvicinato al canottaggio e che ora conta 300 tesserati. Ramachandran nel proprio paese è anche un mecenate del canottaggio visto che promuove e sostiene alcune regate scolastiche, un programma per le donne della sua città, Madras, che hanno iniziato a ottenere risultati a livello nazionale, ma porta anche avanti una battaglia con le autorità per avere acque – quelle del fiume Adyar – più pulite e fruibili.
«Sono veramente emozionato e non vedo l’ora di raggiungere l’Italia – ha raccontato Krish all’ufficio stampa della Canottieri Luino – Visiterò anche Milano e Venezia, oltre naturalmente alla Toscana e poi mi trasferirò in Gran Bretagna. Una settimana lì e poi un’altra in Olanda ad Amsterdam: gli ultimi due giorni, prima di tornare in India, li passerò a Budapest». A conferma che il WRT non è però solo un semplice giro tursitico a remi, ecco il commento di Ramachandran: «È bello di poter vogare con atleti in arrivo da altre parti del mondo. Sarà l’occasione giusta per nuove amicizie, gemellaggi tra diversi club e impareremo tutti qualcosa l’uno dall’altro anche dal punto di vista culturale. L’esperienza non sarà semplice visto che faremo 35 chilometri al giorno a forza di braccia con equipaggi che cambiano a ogni spostamento. Ma il cibo ottimo e il panorama mozzafiato ci ripagheranno dello sforzo».
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