Libreria dei salesiani, evitare la chiusura si può
Dopo l'annuncio dello sfratto e della conseguente chiusura dell'unica libreria cattolica della città, arriva qualche segnale positivo. Molta solidarietà da parte dei cittadini, mentre la casa madre di Torino ha chiesto un incontro con i dipendenti
Lucia lavora alla libreria “Don Bosco” di Varese da 31 anni, quindi da sempre considerato che fu aperta nel 1977, anno in cui il maestro Franco Zeffirelli firmava per la televisione italiana la regia di “Gesù di Nazareth”. Ora l’unica libreria cattolica rimasta in città rischia di chiudere. «È arrivato lo sfratto dai salesiani di Milano, proprietari dell’immobile, che ci intima di lasciare i locali alla fine dell’anno – racconta Lucia – perché sembra che la casa madre di Torino non voglia rinnovare il contratto di affitto e tantomeno fare investimenti su questa attività».
Le cose alla libreria “Don Bosco” non vanno male. Superata l’ondata di crisi che ha colpito tutti i settori, anche qui ci sono evidenti segnali di ripresa. «Vendiamo bene – continua la libraia -, stiamo preparando tutto il materiale per le festività, le celebrazioni e la scolastica. Di lavoro ce n’è veramente tanto».
Oltre a Lucia, in libreria lavorano altre due persone, un tempo pieno e un part-time. Le lettere di licenziamento non sono ancora arrivate e tutti sperano in un lieto fine. La soluzione potrebbe essere il subentro di un altro editore o una società ad azionariato diffuso, sulla scorta dell’esperienza fatta dalla ex Libreria Boragno di Busto Arsizio – oggi Bustolibri.com srl – rinata grazie a un progetto a cui hanno contribuito molti cittadini che hanno sottoscritto quote della società.
«Abbiamo pensato alla formula della cooperativa, ma francamente non abbiamo esperienza in questo tipo di operazioni – concluse Lucia -. Ci conforta il fatto che arrivano molte testimonianze di solidarietà da persone che si dicono disposte a metterci i soldi pur di tenerla aperta. Insomma, segnali positivi ce ne sono, stiamo a vedere».
Nel frattempo dai salesiani di Torino è già arrivata una telefonata per avere un incontro con i dipendenti di Varese e discutere della situazione.
Le vie del Signore, dunque, sono ancora infinite.
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