Parcheggiare al Circolo: il ticket continua a non piacere
Solleva sempre critiche il piano dei parcheggi adottato dall'azienda ospedaliera all'interno del Circolo. Malumori tra i disabili ma anche segnalazioni di difficoltà per mancanza di chiarezza

Fa fatica a passare l’idea di dover pagare l’ingresso all’ospedale di Circolo di Varese. A due settimane dall’introduzione delle sbarre e del ticket, le critiche degli utenti sono ancora molte. I varesini, abituati ad accedere gratuitamente alle cure dei medici ospedalieri, non digeriscono facilmente l’idea di pagare per arrivare all’assistenza.
Nell’area interna del Circolo transitano quanti accedono agli ambulatori, alla radiologia, alla day syurgery e al servizio prelievi. Tutta la degenza, infatti, è radunata del monoblocco che si appoggia al parcheggio multipiano a pagamento alle stesse tariffe.n
La critica maggiore è legata ai disabili, coinvolti anche loro nel pagamento dell’euro all’ora. Non bastano a placare il malumore le spiegazioni date dalla direzione che ricorda di aver assicurato i parcheggi gratuiti per legge e che, per gli altri, valgono i posti riservati, pur se costosi.
Sulla gestione della mobilità attorno all’ospedale è intervenuto anche il capogruppo di Movimento Libero Alessio Nicoletti che ha chiesto la convocazione della commissione comunale allargata alla direzione ospedaliera. Parcheggi, ma anche circolazione e mobilità ciclopedonale.
In occasione dell’inaugurazione del nuovo parcheggio di via Lazio ( 250 posti a pagamento) il sindaco Fontana e l’assessore Binelli avevano annunciato un giro di vite sulla sosta selvaggia nella zona, dato l’aumento dei posti auto. Giro di vite che, stando ai commenti sui social, è iniziato con la registrazione di infrazioni contro quanti lasciano la vettura in luoghi abitualmente usati come parcheggi ma, in verità, vietati alla sosta.
Nonostante sembrano diminuiti i disagi viabilistici in via Lazio dovuti alle sbarre di ingresso, qualche problema si registra ancora all’interno, con colonne di auto in attesa di uscita, in alcune ore della giornata. Tra le difficoltà di chi si ritrova per la prima volta a dover gestire il pagamento alle casse del ticket, c’è anche chi, come Marta, che non ha visto dove fosse collocata la cassa perché proveniva dalla clinica Santa Maria: « Sul biglietto che ci hanno dato all’ingresso – rileva Marta – c’è indicato che il pagamento è all’uscita. Ma, all’uscita, non c’era modo di pagare». Una critica che il direttore amministrativo Maria Grazia Colombo contesta: « Chi proviene dalla Santa Maria, le casse se le trova proprio in faccia. Altro conto è non guardarsi in giro. Abbiamo posizionato cartellini ovunque e ben visibili e, in genere, i disagi sono limitati. Parliamo di 3500 auto che quotidianamente transitano da quelle sbarre: è la prima volta che mi segnalano questa difficoltà per chi proviene dalla Santa Maria».
La sperimentazione, dunque, prosegue ma si prevedono alcuni prossimi correttivi.
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