Abate: “Non mi sono fatto condizionare”

E’ la prima volta in carriera che Agostino Abate, il sostituto procuratore di Varese trasferito a Como, scrive un comunicato stampa. Il pm afferma di ritenere «non giusta» la decisione del csm sullo spostamento provvisorio. «Nella mia quotidiana attività ho sempre difeso la più totale autonomia ed indipendenza di giudizio, considerando ogni parte processuale pari a chiunque altra».

Un altro passaggio sembra essere riferito alle recenti vicende del caso Uva: «Nessuna parte lesa ha goduto di privilegi, nessuna persona indagata ha potuto condizionare le mie decisioni. Io mio dovere era ed è di resistere alle ripetute ingerenze, anche estranee e mediatiche, incurante delle straordinarie pressioni di ogni tipo subite negli ultimi anni».

Abate è molto netto su questo punto: «Non ho permesso che condizionassero le decisioni nelle indagini e mi sono opposto alle improprie richieste di quelle parti processuali che pretendono di scegliersi il pubblico ministero istruttore del procedimento che li riguarda. Se conseguenza possibile era di vivere l’attuale situazione, era mio dovere affrontare anche questo rischio, come quelli di ogni altro tipo affrontati negli oltre trent’anni passati, pur di non venir meno ai principi da sempre seguiti».

Il magistrato avverte:  «Non replicherò pubblicamente alle eventuali speculazioni di chi considererà la mia assenza provvisoria dalla sede quale impropria vittoria personale, ciò per il dovere di riservatezza che mi impedisce al momento di citare fatti ed atti processuali».

La vicenda tuttavia non è chiusa e Abate spiega che si è opposto nelle sedi competenti alla decisione del Csm: «Nelle sedi competenti sosterrò le mie ragioni, sicuro che il consiglio Superiore accerterà nel merito l’inesistenza dei rilievi mossi. Ringrazio pubblicamente la tante Persone che mi hanno manifestato la loro solidarietà e vicinanza, tra le quali Colleghi, Avvocati, Rappresentanti delle Istituzioni. Un particolare ringraziamento ai Collaboratori e agli Appartenenti alle Forze di Polizia che per anni hanno condiviso l’impegno quotidiano ad esercitare al meglio il servizio a favore della Collettività, per affermare principi di legalità ed imparzialità».