L’amicizia più forte della morte: “Palta vive in noi”

Tanti. Tantissimi ragazzi si sono ritrovati questa mattina, giovedì 5 novembre, nella sala del Politeama di Varese. Il liceo Ferraris riunito in assemblea ha ricordato Andrea Paltani, scomparso tragicamente la scorsa settimana in un incidente.

Una sala gremita al massimo della capienza. Seduti gli alunni dello scientifico ma anche amici dei licei Cairoli, Frattini, Manzoni e Sacro Monte. Presenti in massa per partecipare al ricordo del loro compagno di tante avventure. In prima fila i genitori Franco e Valentina “Tina” ringraziati più volte per l’accoglienza e la generosità dimostrate.

Sul palco sono sfilati gli amici e i compagni. A loro il compito di salutare il Palta: dopo i giorni del dolore sordo e buio, nei ragazzi è cresciuta l’esigenza di rendere omaggio alla voglia di vivere di Andrea, la sua capacità di sorridere e di creare compagnia.

A uno a uno hanno preso in mano il microfono per condividere il valore di un incontro: Palta amava la vita, esprimeva una gioia contagiosa a cui non ci si poteva sottrarre. Riusciva a stemperare la tensione e l’ansia di una giornata di scuola con una battuta o un gesto: uno scherzo, una risata e ritornava la serenità.

Ricordi di una vita breve ma intensa, fatta di scorribande insieme alla “compagnia che abbraccia gli alberi” : «e data la nostra presenza di sostanza, a volte le piante non reggevano tanto affetto», e di serate nella casa lasciata gentilmente da “Franco e Tina” e che « noi prendevamo d’assalto approfittando della sua generosità e della voglia di stare bene». 

Istantanee di estati memorabili ma anche ore di studio prima dell’esame per il debito « che abbiamo passato entrambi».

Un amico che stava bene con tutti:   « Si era imbucato alla nostra pizzata di classe. Non c’entrava nulla, ma era comunque dei nostri, capace di tenere banco ovunque».

Lo sci, la moto, la passione per le ragazze vengono narrati con tanti piccoli aneddoti divertenti e curiosi. Solo un accenno a quell’asfalto viscido e assassino: « Quando ho visto la tua moto sul giornale, non ci potevo credere. Ti aveva trasportato in ogni parte d’Italia, per tradirti proprio lì, a Bardello»

Un ragazzo profondo, capace di cogliere le diverse sfumature di un evento come Expo, come ha ricordato il dirigente Giuseppe Carcano rileggendo il suo ultimo tema: « Ha criticato quanti erano andati a Expo aspettandosi qualcosa di simile a un luna park, non capendo l’essenza del messaggio insito nella manifestazione, l’invito a tutelare il pianeta come se fosse un figlio».

Così, dalle parole e dai sorrisi emerge la figura del gigante buono e generoso, pronto ad aiutare e ad ascoltare. In un’atmosfera positiva, la giovane comunità varesina si è congedata  dall’amico fraterno: con l’animo sereno di chi sa di portare per sempre nel cuore l’amicizia di Andrea.