Scuole e aziende, il fashion lombardo va in passerella
Scuole professionali della moda e aziende a confronto all'edizione varesina di Magazzini Aperti
Bellezza e lustrini, ma anche business e lavoro vero. E’ il risultato del confronto tra scuole professionali della moda e aziende nell’edizione varesina di Magazzini Aperti: la seconda tappa, dopo Brescia, del progetto per cui le fashion schools lombarde incontrano le aziende di moda.
Nata dalla collaborazione della regione Lombardia con la piattaforma del Sistema Formativo Moda e Milano Unica, la più importante fiera di tessile abbigliamento e accessori, l’iniziativa “Magazzini aperti” mette in contatto aziende, scuole e professioni creative nel settore del tessile e dell’abbigliamento.
Tra gli ospiti della prima tavola rotonda il presidente della Regione Roberto Maroni, l’assessore allo sviluppo economico Mauro Parolini, il presidente del consiglio regionale Raffaele Cattaneo, oltre ai principali rappresentanti delle associazioni di categoria locali.
Tra i protagonisti, invece, le aziende e chi le studia: da Paolo Zanetta di Paul and Shark, che ha raccontato la storia mondiale del maglificio varesino Da.Ma, a Roberto Manzi, che ha raccontato l’eccezionale espansione nel segno del retail del gruppo Pianoforte, che riunisce i marchi Yamamay, Carpisa e Jaked, a Rita Airaghi, che ha raccontato la straordinaria e rivoluzionaria storia della maison Ferrè.
Con loro, hanno raccontato ai ragazzi il per niente frivolo mercato del fashion anche una docente di diritto comparato dell’insubria, specializzata in “Fashion Law”, Barbara Pozzo, e il direttore del master in fashion and luxury business di Liuc, Catry Ostinelli.
Dopo la tavola rotonda, però, la parola è passata ai giovani talenti: con uno splendido e concettualmente forte fashion show degli studenti dell’Olga Fiorini, dell’Itis Facchinetti, dell’Isii Newton e dell’accademia Silvana Monti, che hanno presentato una sfilata che per stile e “modelli” (in realtà studenti delle scuole) abbracciava veramente tutto il mondo (GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA di Luca Vantusso).
E con le sfilate di alcuni stilisti, giovani promesse per il futuro della moda “made in lombardy”: Federico Biasutti, Anna Ceccon, Gigliola Curiel, Giulia Rositani, Ied Milano – Lisa Tigano, Sergio La Ferla, Marika Blatti, Alessandro Cafarelli. (GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA di Luca Vantusso).
A far loro da mentori, due stilisti che fanno da caposaldo della moda e rappresentanti di un territorio fertile nel settore: Rosita Missoni e Marco de Vincenzo, che hanno raccontato la loro storia e incoraggiato gli stilisti del futuro, i quali hanno potuto presentare, anche davanti a loro, le loro creazioni.
MAGAZZINI APERTI: FUTURO E COMMENTI
Il percorso di Magazzini Aperti, arrivato alla seconda tappa del suo tour, è stato valutato positivamente dalle istituzioni: «E’ fondamentale creare un collegamento concreto tra giovani e imprese, tra il mondo della formazione e quello del lavoro, un tema su cui noi come Regione Lombardia abbiamo sempre investito molto» ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.
«Questa e’ la seconda tappa di un tour che vuole portare in giro per la Lombardia ‘Magazzini Aperti’ – ha sottolineato l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini – un’iniziativa, ma forse e’ meglio definirlo un metodo, che mira a un’integrazione sempre maggiore tra il sistema dell’insegnamento e della formazione e quello della produzione. Il metodo e’ quello delle vecchie botteghe: imparare lavorando»».
l’iniziativa mira a sostenere gli studenti e i giovani fashion designer delle scuole di moda sia nelle loro attivita’ formative, sia nell’incontro con il mondo delle imprese: «Le scuole professionali non sono scuole di serie B, ma luoghi dove i giovani imparano il mestiere e riescono poi ad inserirsi nel mondo del lavoro – ha commentato il presidente del consiglio regionale lombardo Raffaele Cattaneo – E questa iniziativa è importante perché aiuta a sostenere concretamente gli studenti delle scuole di moda sia nelle loro attività formative, sia nell’incontro con il mondo delle imprese. La tappa varesina è particolarmente importante perché si colloca in un territorio che ha aziende di spicco della moda e del tessile».
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