“Andrò al Varese Pride con mio figlio”
Dino De Simone rappresenta le posizioni liberali del centrosinistra. Anche Andrea Civati del Pd critica il comune
Arriva il Varese Pride, c’è chi storce il naso: il centrodestra è tutto contro, ma ecco qualche voce dissonante. “E’ sbagliato negare il patrocinio” afferma il consigliere comunale del Pd Andrea Civati. “Ci andrò con mia moglie e il mio bimbo – spiega invece Dino De Simone, capogruppo della nuova lista indipendente della sinistra che sosterrà Davide Galimberti sindaco – personalmente vorrei educare mio figlio a cercare la bellezza e l’umanità nella diversità delle persone. Mi auguro che un giorno vivrà in un mondo in cui i diritti saranno davvero per tutti. Non mi sentirei un bravo padre se lo educassi alla chiusura e alla discriminazione”.
In queste ore il centrodestra si è espresso con nettezza sul gay pride varesino. Dal centrosinistra in realtà non si sono levate molte voci. Civati è da sempre tuttavia schierato su posizioni liberal. De Simone ha anche altre ambizioni. Come alle primarie, punta a rappresentare una fascia di elettori progressisti e sensibile al tema dei diritti civili. Deve rappresentare la sinistra del suo schieramento ma distinguersi per il voto utile alla sua lista, in contrapposizione alla sinistra-sinistra che potrebbe nascere nei prossimi giorni. I temi dei diritti saranno fondanti per la lista De Simone. L’esperienza di riferimento è quella milanese di Francesca Balzani, la vicesindaco di Pisapia.
“Non mi aspettavo che il comune desse il patrocinio – racconta – li vedo molto chiusi. D’altronde questo comune, noi vogliamo cambiarlo. Rispetto a quanto affermato dall’assessore Angelini osservo che hanno trovato una posizione che è una foglia di fico. Ma quello che pensano, in realtà, si vede dalle dichiarazioni, tutte di pancia, che avete pubblicato questa mattina. E comunque non è condivisibile quanto hanno detto. I diritti civili non vengono sorpresi perchè ci sono le elezioni”.
Per De Simone il Gay Pride un giorno sarà una festa, e oggi c’è bisogno di queste manifestazioni. “Certe dichiarazioni mi ricordano un po’ Orwell, c’è chi è più uguale degli altri, e si può permettere di dire agli omosessuali: ma volete anche i nostri stessi diritti?”
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