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Castiglioni stava riportando alla luce la “città segreta” di Adulis
Il celebre archeologo lavorava dal 2012 ad un progetto per riportare pienamente alla luce la città e farne il primo parco archeologico dell'Africa Subsahariana
![Vignette Pierre Ley](https://staging.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/02/vignette-pierre-ley-515971.610x431.jpg)
Alfredo Castiglioni, a cui Varese oggi ha dato l’ultimo saluto, non era solo un uomo dalla grande storia personale e dal grande passato, e uno studioso che ha fatto collezione di benemerenze insieme al fratello per la sua attività di ricercatore: come la medaglia d’oro per meriti della cultura e dell’Arte, conferita nel 1991 dall’allora presidente della repubblica Francesco Cossiga o l’Ambrogino d’oro conferito sempre nel 1991, o il sigillo Longobardo, dato per meriti nel 2005 dalla regione Lombardia.
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Alfredo, con il fratello Angelo, stava lavorando alla riscoperta della antica città di Adulis, che dovrebbe diventare il primo parco archeologico dell’Africa subsahariana. Un lavoro che ha preso l’avvio nel 2012, e per il quale Alfredo stava ancora muovendosi, tra l’Eritrea e Varese, alla ricerca di nuove risposte.
A parlarne dal pulpito, con grande commozione, Serena Massa, che ha conosciuto l’archeologo proprio nel corso della spedizione alla scoperta della “città segreta”: «Ho avuto l’onore di conoscere Alfredo durante gli scavi, e conoscere il grande studioso ma anche il grande uomo» e ha ricordato come nel 2003 Silvio Curto, direttore del museo egizio di Torino disse loro: «Voi avete modificato un paragrafo di storia»
Il progetto attuale, e gli scavi nel sito, sono talmente importanti da aver giustificato una presenza istituzionale del paese del Corno d’Africa ai funerali: l’ambasciata Eritrea ha infatti non solo mandato una corona, ma anche un rappresentante ufficiale. Il quale è salito sul pulpito «Per dire grazie ai fratelli Castiglioni, a nome dell’ambasciatore, e del console generale a Milano» e per «Rendere l’ultimo omaggio a un grandissimo amico dell’Eritrea».
Come ha spiegato il rappresentante dell’ambasciata Eritrea: «L’importante progetto è tuttora in corso, nel sito di Adulis. Noi siamo fiduciosi che il progetto proseguirà, anche per rendere viva la memoria di Alfredo tra i suoi amici e gli appassionati di archeologia. Ma non nego che Alfredo mancherà tanto all’Eritrea, e al popolo Eritreo».
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