I piccoli falegnami rianimatori per salvare il compasso gigante
Una scultura in legno di larice realizzata dal maestro Suira, simbolo dell’ingegno della città, affidata alle cure dei giovani apprendisti
C’è una punta in legno lunga alcuni metri stesa su di un tavolo da lavoro come fosse il lettino di un pronto soccorso: tutt’intorno una decina di ragazzi alle prese con uno stucco che la farà tornare nuova. Questo bizzarro oggetto – non proprio dalle dimensioni tascabili, di quelli che ti portavi nell’astuccio alle medie – è il compasso gigante realizzato dal maestro di bottega Luciano Suira.
Per chi passava dal suo laboratorio a Voldomino qualche anno fa, quel compasso in legno di larice è rimasto uno dei simboli dell’ingegno e del lavoro della città: venne venduto al Comune che a sua volta lo cedette al CFP, dove per anni è stato posto su un basamento proprio all’ingresso, nel giardino del Centro, in viale Rimembranze.
Ora il mega compasso è affidato alle amorevoli cure del professor Corrado Spataro e dei ragazzi del laboratorio di falegnameria, l’unico rimasto in provincia di Varese in un contesto di scuola professionale, e fra i pochissimi dell’intera Regione.
Un lavoro duro, quello del falegname, ma ricco di soddisfazioni: ne abbiamo appunto documentata una, quella di far rivivere oggetti provati dal tempo, come il grande compasso del maestro Suira, oggi trasferitosi in Svizzera, ma che un tempo fu egli stesso professore di falegnameria proprio qui al CFP di Luino.
Ancora poco, quindi, e quest’opera in legno davvero particolare tornerà ad essere biglietto da visita e mascotte dell’istituto.
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