Un crowfunding per l’accademia Marchesi
Lo chef internazionale lancia, sulla piattaforma Indiegogo, una raccolta fondi per sostenere la prossima sede della fondazione, a villa Mylius
«Mi chiedono spesso quale sia il mio “elisir di lunga vita”, il mio segreto.
A furia di sentirmelo domandare una spiegazione l’ho trovata: la curiosità.
Mi piacciono le cose nuove, da quelle piccole di ogni giorno ai nuovi prodotti,
fino al confronto con l’industria alimentare».
Cosi esordisce Gualtiero Marchesi nel presentare il suo prossimo progetto, che riguarda da vicino quello varesino di Villa Mylius. La Fondazione Gualtiero Marchesi, che vedrà la luce nella villa patrizia che ora è comunale, ha bisogno di un aiuto dalla Rete, e l’86enne chef internazionale lo sa bene.
«Ho aperto un profilo Facebook perché ho capito che grazie alla rete, e poi ai social, gli strumenti di valutazione e di informazione stavano mutando.
Ho voluto l’iPad nel ristorante Marchesi alla Scala perchè mi permetteva
di presentare con immagini il piatto, fornendo al contempo tutte le informazioni nutrizionali».
E ora, per il grande progetto della Fondazione Gualtiero Marchesi, ha imparato un nuovo termine e una nuova modalità “social”: il crowdfunding «Un modo contemporaneo, anche se non sarà il solo, per finanziare la partenza delle attività nella nuova sede di Varese, all’inizio del 2018».
Il costo complessivo degli interventi di ristrutturazione di Villa Mylius, che sarà sede varesina della fondazione, è pari a 6.450.600 euro, la cui copertura è garantita da Regione Lombardia, per un importo massimo di 3.225.000 e comunque non oltre il 50% dei costi sostenuti; Comune di Varese per 1.725.600; Fondazione Cariplo per 1.000.000.

Ma la Fondazione Gualtiero Marchesi dovrà sostenerla, secondo l’accordo, per 500.000 euro: da qui, l’idea di portare avanti anche il crowfounding, su una delle piattaforme internazionali più diffuse e di successo: indigesto. Qui , si può diventare “Gualtiero Marchesi Friends” e contribuire parzialmente al progetto, che per ora, nella piattaforma, ha un obiettivo di 20mila euro.
«Fino a poco tempo fa non avevo mai sentito parlare di questa forma di raccolta fondi e ancora oggi è un termine che non so pronunciare: non parlo inglese ma solo francese e tedesco – spiega Marchesi – Mi sembra un’opportunità incredibile che aumenta le possibilità di relazioni e, parallelamente, informa chi è interessato a quello che facciamo. So che qualcuno sta già commentando: “Marchesi è senza soldi!”. Anche in questo caso mi interessa lo scopo: dare una sede funzionale a una grande Accademia di alta formazione che unisce le arti e, attraverso il gusto, possa formare le persone talentuose»
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