Accoglienza profughi, i sindaci dal Prefetto: “Lavoriamo uniti”
Lunedì sera verrà presentata a Tradate la Rete civica per l'accoglienza. «Una situazione da gestire anche nei prossimi anni: serve una redistribuzione equa»
 
																			
                        
						
						
						
						Una rete di sindaci per gestire al meglio l’accoglienza dei profughi: al meglio per le persone che arrivano in Italia e al meglio per le comunità che li accolgono.
E’ con questo obiettivo che diversi primi cittadini della nostra provincia (al momento circa una dozzina, ma altri si stanno aggiungendo) hanno creato la Rete civica dei sindaci per l’accoglienza che verrà presentata lunedì 7 marzo alle 21 alla biblioteca di Tradate. Sarà presente anche Don Virginio Colmegna, presidente della fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”. (Foto di repertorio)
Venerdì mattina una delegazione di primi cittadini (Silvio Aimetti di Comerio, Laura Cavallotti di Tradate, Fabio Passera di Maccagno con Pino e Veddasca e Vittorio Landoni di Gorla Minore) ha incontrato il prefetto Giorgio Zanzi per presentargli un documento con alcuni richieste in tema di accoglienza e integrazione. «Sono quattro le proposte che abbiamo avanzato- spiega Aimetti di Comerio, primo firmatario del progetto per la Rete -: accogliere i profughi in tutti i comuni; assegnarli in proporzione al numero di abitanti; attivare convenzioni condivise per gestire le attività di volontariato di queste persone; attivare canali privilegiati con istituti scolastici per l’insegnamento della lingua italiana».
Quella della rete civica è un’idea innovativa nel panorama italiano che, nelle speranze dei promotori, potrebbe portare a fare di Varese un esempio di buone prassi sulle modalità di integrazione. «Queste persone – continua Aimetti -, o almeno molto di loro, vanno viste come delle risorse per le nostre comunità. Basta pensare alle attività di volontariato che hanno svolto in diversi comuni».
Ad oggi sono 32 su 139 i comuni che hanno attivato progetti. «Non va bene, serve un criterio di equa distribuzione – spiega il sindaco -. Anche il Prefetto ha chiarito che la questioni profughi non è chiusa e che ci saranno altri arrivi. I problemi vanno affrontati e non subiti: lavoriamo per far sì che si diffonda fra le amministrazioni un approccio più solidale e meno populista».
Praticità e concretezza sono le parole d’ordine dei sindaci della rete. Al momento i comuni sottoscrittori sono Comerio, Malnate, Somma Lombardo, Besozzo, Lavena Ponte Tresa, Induno Olona, Albizzate, Gorla Minore, Tradate, Maccagno con Pino e Veddasca, Biandronno e Laveno Mombello. «E altri ancora che firmeranno a breve», assicura Aimetti.
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