Bridgestone e Pallacanestro Varese, alleanza nel nome dei giovani

Accordo tra il club biancorosso e la filiale italiana del colosso giapponese: i manager imparano sul parquet, i giovani giocatori in azienda

accordo pallacanestro varese bridgestone 2016

Cosa ci facevano dodici top manager della sede italiana di una multinazionale sul parquet di Masnago, accuditi da – tra gli altri – Andrea Meneghin e da un gruppo di ragazzi del vivaio della Pallacanestro Varese? Chi, qualche settimana fa, si è fatto questa domanda oggi ha una risposta precisa che arriva proprio dalla società biancorossa e dall’azienda coinvolta, la Bridgestone, uno dei maggiori player al mondo nel campo degli pneumatici.

Il motivo nasce da lontano, da quel nuovo modo di intendere il settore giovanile che venne presentato a metà novembre fa sotto la direzione di Max Ferraiuolo e con la collaborazione di Domenico Giordano, mental coach ed esperto di “coaching umanistico”. Un progetto – chiamato “Crescere Varese” – che vuole aprire ai giocatori del vivaio strade alternative al basket giocato e metterli nelle migliori condizioni per sviluppare esperienze di lavoro e di vita dentro e fuori il parquet.

E proprio Giordano è stato il trait-d’unione tra Bridgestone e Pallacanestro Varese che ora hanno stretto una partnership innovativa, che coinvolge sia i dirigenti dell’azienda sia i ragazzi biancorossi e che ha il talento come denominatore comune. In pratica, porte aperte da parte di Pallacanestro Varese alle necessità di Bridgestone sia per giornate formative come quelle svolte qualche settimana fa, sia per l’intervento di alcuni tesserati a eventi del gruppo (è già toccato a coach Paolo Moretti, protagonista alla convention “First Stop” di Roma); Bridgestone invece metterà a disposizione, per incominciare, uno stage estivo in azienda a un giovane giocatore varesino ma la collaborazione in questo caso è aperta a tante altre formule.

«Per la nostra azienda “Crescere Varese” è un modo importante e intelligente per creare qualcosa di importante anche nel campo della responsabilità sociale» ha detto Roberta Gandini, che di Bridgestone Italia è responsabile delle risorse umane. «I nostri manager hanno fatto allenamento qui, incontrato il mondo sportivo, imparato linguaggi nuovi e modi differenti di fare squadra. I ragazzi di Pallacanestro Varese potranno invece avere esperienze formative nella nostra azienda, fare “allenamento” per quello che potranno fare da grandi».

A confermare che questa strada è aperta anche ad altre realtà oltre a Bridgestone sono Luna Tovaglieri, responsabile Marketing del club cestistico, e lo stesso Domenico Giordano. «Il format che inauguriamo parte da un presupposto, e cioè che le aziende che si vogliono interfacciare con Pallacanestro Varese utilizzino al proprio interno il metodo del coaching umanistico. I contatti sono avviati e già alcune realtà si sono interessate al progetto, dando disponibilità per portare al loro interno alcuni nostri giovani. E a proposito di Bridgestone, dopo la filiale italiana anche quella europea potrebbe legarsi a “Crescere Varese”. Uno dei nostri obiettivi futuri è proprio quello di estendere a tante aziende questo modo di lavorare».

Un format che, secondo Max Ferraiuolo, potrà dare a Pallacanestro Varese una marcia in più sul lungo periodo, non solo a livello sportivo (ma naturalmente, uno degli obiettivi del vivaio è quello di crescere qualche giocatore “da prima squadra”) ma anche formativo per i ragazzi che scelgono di indossare la canotta della Openjobmetis. Ferraiuolo però preferisce fermarsi su questo punto e non affrontare eventuali discorsi legati a sponsorizzazioni: «In questo caso guardiamo lontano: costruire persone “vere” e non solo giocatori di basket è un obiettivo ambizioso e intrigante. Per adesso, e per una volta, non pensiamo al budget o a sponsorizzazioni immediate o future». Ma è chiaro, e questo lo diciamo noi, che questo tipo di partnership può portare frutto anche sotto questo profilo: se ciò avverrà, doppio complimento a chi ha aperto questa strada.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Marzo 2016
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