I tre finalisti del Premio Chiara: amore, giustizia e sofferenza
Giorgio Pressburger con "Racconti triestini" (Marsilio), Antonio Manzini con Cinque indagini romane per Rocco Schiavone" (Sellerio) e Valeria Parrella con "Troppa importanza all’amore" (Einaudi). Per la sezione segnalati "La bottega del Romeo e altri racconti" di Lorenzo Franzetti
È una bella terna quella dei finalisti del Premio Chiara 2016, sia per gli autori scelti che per gli editori tra i più rappresentativi del panorama editoriale italiano. L’annuncio è stato dato da Bambi Lazzati e Romano Oldrini, direttore del premio e presidente dell’associazione che lo sostiene, al Castello di Masnago.
La giuria ha scelto tre generazioni differenti e quindi tre sguardi molto diversi sul mondo e sulla letteratura a partire da Giorgio Pressburger, classe 1937, autore e regista teatrale, narratore e saggista che con i suoi “Racconti triestini” (Marsilio) ci porta nella città letteraria per eccellenza. Trieste è un luogo intriso di senso civico per la sua capacità di insegnare ancora l’importanza della conciliazione partendo dalla sofferenza subìta. Pressburger è una figura importante nel panorama culturale italiana, tra le sue opere ricordiamo “Storie dell’Ottavo Distretto” (Marietti 1986, poi Einaudi) e “L’elefante verde “(Marietti 1988, poi Einaudi), scritti con il fratello Nicola, “La neve e la colpa” (Einaudi 1998, Premio Viareggio), “L’orologio di Monaco” (Einaudi 2003, Premio Mondello), “Nel regno oscuro” (Bompiani 2008), “Storia umana e inumana” (Bompiani 2013).
Antonio Manzini, classe 1964, con “Cinque indagini romane per Rocco Schiavone” (Sellerio) riunisce i racconti pubblicati in diverse antologie di questa casa editrice, a partire da Capodanno in giallo. Raccolti assieme, permettono di ricostruire quello che può chiamarsi l’antefatto di un personaggio che ha oggi vasta notorietà letteraria, il vicequestore Rocco Schiavone. Un poliziotto tutt’altro che buonista, piuttosto eccentrico nei panni del nemico del crimine. Di mattina, per darsi lo slancio si accende uno spinello; quando capita, non disdegna qualche affaruccio con la refurtiva di un colpo sventato; è rozzo con tutti, brutale con i cattivi, impaziente con le donne. Ciononostante chi legge le sue avventure lo vorrebbe amico. Percorre Roma, luoghi familiari, vecchie conoscenze, mentre nel suo modo sfaticato intuisce soluzioni impensate agli enigmi criminali.
Valeria Parrella, classe 1974, con “Troppa importanza all’amore” (Einaudi), un’autrice talentuosa che si fa apprezzare per profondità e originalità dei temi trattati. Per minimum fax ha scritto “Mosca più balena” (2003) e “Per grazia ricevuta “(2005). Per Einaudi i romanzi “Lo spazio bianco” (2008), da cui Francesca Comencini ha tratto l’omonimo film, “Lettera di dimissioni”(2011), “Tempo di imparare” (2014). Per Rizzoli ha pubblicato “Ma quale amore” (2010). Intensa ance l’attività di scrittura per il teatro, ricordiamo “Il verdetto” (Bompiani 2007), “Tre terzi” (Einaudi 2009, insieme a Diego De Silva e Antonio Pascale), “Ciao maschio” (Bompiani 2009) e “Antigone” (Einaudi 2012). Per Ricordi, al Teatro San Carlo, ha firmato nel 2011 il libretto Terra su musica di Luca Francesconi. Ha inoltre curato la riedizione italiana de “Il Fiume” di Rumer Godden (Bompiani 2012). Da anni si occupa della rubrica dei libri di «Grazia» e collabora con «Repubblica»
I tre finalisti sono stati scelti su un totale di 57 opere pervenute alla segreteria del premio, la designazione è stata fatta da un comitato di grandi lettori composto da: Romano Oldrini (Presidente), Vittorio Colombo, Luca Crovi, Robertino Ghiringhelli, Luigi Mascheroni, Mauro Novelli, Ermanno Paccagnini, Gerardo Rigozzi, Luca Saltini, Gianni Spartà, Andrea Vitali.
La Giuria dei Lettori, composta da 150 lettori, italiani e della Svizzera italiana, 100 designati dagli Enti pubblici che partecipano all’iniziativa e 50 designati tra i gruppi di lettura e i lettori delle biblioteche della Lombardia e del Canton Ticino, riceverà gratuitamente i volumi finalisti unitamente alle schede di voto e designerà il vincitore del Premio Chiara 2016 che avrà un Premio di 5.000 euro.
Per la Sezione Segnalati “per un libro di racconti che interpreti le caratteristiche peculiari del territorio e della popolazione insubrica” la Giuria ha deciso di indicare il volume: “La bottega del Romeo e altri racconti“ di Lorenzo Franzetti edito da Bolis edizioni con la seguente motivazione: «Un felice cantore che ha saputo raccontare a regola d’arte storie di uomini, donne e biciclette, delle tradizioni delle nostre terre dei laghi».
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