In sella alla bici sui percorsi degli animali selvatici
Tour guidato di Provincia e Lipu per 22 studenti del Politecnico guidati dal prof. Pileri per ammirare le opere del progetto Life “Tib”
Saliranno in sella alla bicicletta e percorreranno tratti del corridoio ecologico ricreato dal progetto Life Tib tra le Alpi e la Valle del Ticino, ammirando opere come sottopassi per animali, stagni per gli anfibi, muretti a secco e interventi forestali per favorire la presenza di biodiversità.
Protagonisti 22 futuri ingegneri del Politecnico di Milano, guidati dal loro professore di progettazione e pianificazione urbanistica Paolo Pileri e in compagnia dello staff della Provincia e della Lipu-BirdLife Italia, partner quest’ultima con Regione Lombardia del progetto Life Tib, attuato (e concluso nel 2015) dalla Provincia di Varese con il contributo della Fondazione Cariplo.
Il “viaggio”, che si svolgerà domani, giovedì 9 giugno, parte dalla stazione di Milano Porta Garibaldi, dove i partecipanti, caricata la loro bici, viaggeranno alla volta della stazione di Travedona Biandronno.
Da lì partirà la “caccia” su due ruote alle opere del Life Tib, quali sottopassi e corridoi ecologici per mammiferi, zone umide e paesaggi naturalizzati, lungo un tratto del Lago di Varese fino a Bardello e ritorno in un ampio anello che attraversa borghi e paesaggi.
“Lo stile dell’iniziativa è all’insegna della lentezza – afferma Massimo Soldarini, dello staff nazionale Lipu – l’unico modo per apprezzare da vicino tutto quello che di buono e utile ha fatto questo progetto Life. Un viaggiare ‘slow’ sconosciuto a chi passa con l’auto, preso dalla fretta di arrivare sempre prima a destinazione. E che ignora le esigenze di piante e animali, che per sopravvivere devono muoversi sul territorio”.
“Mi preme evidenziare due aspetti – afferma il Prof. Pileri – il primo pensiero va a TRENORD che ci ha accordato di muoverci da Milano a Biandronno in bici+treno. A loro va il mio Grazie. La seconda è proiettata al futuro. LifeTib è stato il laboratorio delle opere pubbliche possibili e auspicabili per il futuro. Un laboratorio che dovrebbe essere imitato, copiato, riprodotto in tutti gli angoli di Italia e fatto conoscere. Se portiamo gli studenti a vedere quelle opere è perché crediamo che di quelle opere possano e debbano occuparsi gli ingegneri e architetti del futuro, anziché occuparsi di mega opere a grande impatto ambientale.
La progettazione green è anche questa, e deve divenire attività prevalente e non residuale per progettisti e amministrazioni. C’è uno spazio professionale e imprenditoriale gigantesco nel nostro Paese in queste opere e queste opere potrebbero generare migliaia di posti di lavoro visto che, come diciamo sempre, con il rispetto dell’ambiente si vive e si lavora e bisogna smettere di dire che è un freno allo sviluppo”.
Alle 13 il gruppo di studenti e naturalisti tornerà alla stazione di Travedona Biandronno per tornare a quella di Milano Porta Garibaldi. “Un’esperienza che si preannuncia unica e, ci auguriamo – conclude Soldarini – di buon auspicio per il futuro dei rapporti tra la tutela della biodiversità e quella della progettazione civile, che sempre più ha bisogno di competenze e sensibilità in campo ambientale”.
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