Galli punta a Tradate, la Lega lo difende
Il caso del buco in Provincia durante la sua gestione. Il centrodestra fa quadrato: non è indagato, colpa di Delrio
Dario Galli è ancora un politico che conta nel centrodestra e lo dimostrano le reazioni alla notizia che il buco di bilancio della Provincia di Varese, come segnalato dall’amministrazione Vincenzi, per i magistrati esiste veramente. Codice alla mano, la guardia di finanza e la procura di Varese hanno puntato alle responsabilità penali e le hanno individuate in un dirigente e 3 revisori dei conti. Ma c’è anche l’indagine della corte dei conti che contesta un danno erariale di 34,8 milioni.
L’ex presidente Galli non è indagato e non ha nulla a che fare con l’inchiesta ma aveva politicamente difeso quei bilanci, replicando nel 2015 alle accuse dell’amministrazione provinciale Vincenzi. (il commento del Pd Bertocchi)
Tuttavia non solo Galli non è fuori gioco, ma la sua nomina a Prealpi Servizi (depurazione acque) con la volontà espressa in particolare dai sindaci di Gallarate (il leghista Cassani) e Busto Arsizio (il forzista Antonelli) non ne risentirà perché Lega e Forza Italia lo sostengono politicamente. “Non è indagato, la guardia di finanza fa il suo lavoro e anche per gli altri indagati dico che fino a condanna definitiva si è innocenti – commenta il sindaco di Gallarate Andrea Cassani – io non ho alcun problema con lui, né con altri”.
Ma c’è di più, dalle parole del segretario provinciale del carroccio Matteo Bianchi emerge anche la conferma a uno dei rumors di questi mesi e cioè che Dario Galli, nel 2017, potrebbe tornare a candidarsi nella sua città, a Tradate, dove è stato sindaco per due mandati, e dove oggi governa Laura Cavalotti del Pd, a sua volta consigliera con delega al bilancio della Provincia di Varese.
“Si parla di Provincia – ragiona infatti a voce alta Bianchi – ma chi è avvezzo alla politica sa che è oramai ufficialmente cominciata la campagna elettorale di Tradate…”.
Per Bianchi inoltre nulla cambia rispetto alla difesa che già la Lega ha messo in campo, da un anno, all’operato di Galli e della sua ultima giunta.
“È la chiusura delle indagini – osserva – non mi pare cambi molto rispetto a quanto si è già detto”.
Sul fronte di Forza Italia la linea è simile: “Credo che si debba attendere la visione degli atti ufficiali prima di trarre un giudizio – commenta Nino Caianiello, leader provinciale del partito – mi pare che non vi sia nulla di diverso da quanto manifestato un anno fa”.
La Lega insiste su un punto, e cioè che sono state anche le leggi fatte dal centosinistra che hanno incasinato le cose. “Una domanda sorge spontanea – spiega Bianchi – se la Provincia di Varese di allora, con i suoi ottimi tempismi nei pagamenti e la virtuosità negli investimenti avrebbe questo colossale buco, in tutte le altre provincie come mai non viene denunciato il dissesto?! Forse perché l’80% delle provincie italiane erano già in mano al centrosinistra?! Ennesimo pasticcio della legge Delrio”.
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Con queste affermazioni il sig. Galli si guadagna la laurea honoris causa di gran maestro della finanza creativa; cioe’ il debito non c’e’ e se c’e’ e’ colpa di qualcunaltro. Domani andro’ a far la spesa e dico che paghera’ Galli….