Baby ladri fermati dalla polizia
Due minorenni di un campo nomadi di Milano tentano due furti nella stessa giornata. Le vittime reagiscono con prontezza, allertano la polizia che nel giro di qualche ora li individua e li ferma
Si attaccavano al campanello delle case, suonando con insistenza. E se dopo un po’ non rispondeva nessuno era il via libera per entrare e rubare. L’escamotage però non ha funzionato per la diffidenza di un padrone di casa di via Gasparotto che, avendo visto una coppia di ragazzi sconosciuti fuori dal cancello di casa sua suonare insistentemente al citofono, non solo non ha aperto ma ha chiamato la sala operativa della questura di Varese. I due, una volta forzato il cancello e sul punto di entrare nell’abitazione, hanno capito che in casa c’erano delle persone e così si sono dati alla fuga. Nel frattempo – erano le dieci e trenta circa di giovedì 15 settembre – il proprietario forniva agli agenti di polizia una descrizione precisa dei due ragazzi: molto giovani, non italiani, vestiti con una felpa grigia e una blu, fuggiti a bordo di una Skoda.
A distanza di poche ore, un’altra segnalazione di tentato furto, arrivava alla sala operativa, questa volta da un abitante di Mustonate. La dinamica del tentato furto e la descrizione dei ladri era pressoché identica alla prima. Allertate le pattuglie sul territorio, la coppia a bordo della Skoda veniva individuata da una volante in via Corridoni e, dopo un breve inseguimento, bloccata dagli agenti. A bordo c’erano due minorenni (quello alla guida era senza patente) che corrispondevano esattamente alle descrizioni fatte dalle vittime. Con sé avevano guanti, passamontagna improvvisati e oggetti utili per lo scasso. Con loro c’era anche una ragazza, anch’essa minorenne, che potrebbe avere avuto la funzione di palo. Non essendoci però elementi a suo carico è stata rilasciata.
I due minorenni fermati, che provengono da un campo nomadi di Milano, hanno diversi precedenti penali per reati contro il patrimonio, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Ora si trovano al centro di prima accoglienza dell’Istituto Beccaria di Milano e dovranno rispondere di tentato furto in abitazione continuato e in concorso con altri minorenni. L’automobile è risultata intestata a un italiano che, a suo nome, ne aveva registrate altre duecento.
«Determinante – spiegano i dirigenti della Questura – è stato il fatto che le due vittime abbiano collaborato attivamente con la polizia, collaborazione che permette di ottenere risultati. È comunque sempre molto importante sporgere denuncia anche quando il fatto sembra banale».
Pochi giorni fa la polizia aveva segnalato per lo stesso motivo altri due minorenni ancora più piccoli, di undici e tredici anni, risultati come minori abbandonati che potrebbero provenire dallo stesso campo nomadi di Milano
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