Da Cittiglio a Luino: possibili novità per la traumatologia
La direzione dell'ASST Sette Laghi sta pensando a un modello integrato di servizi tra i due plessi di Luino e Cittiglio. Al Pia Luvini avrebbe più importanza l'area materno infantile

La visita dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha riacceso i riflettori sull’ospedale di Luino.
Dopo un’estate di polemiche per la paura di uno svuotamento progressivo del Confalonieri, le rassicurazioni regionali hanno fatto rientrare l’allarme. Eppure le difficoltà a portare avanti un’organizzazione complessa con 49 punti di erogazione in tutta l’ASST Sette Laghi qualche sacrificio lo dovrà pure richiedere.
Nelle intenzioni della direzione c’è una riorganizzazione dei servizi nel Verbano: al centro della nuova pianificazione potrebbe esserci la traumatologia. La miglior organizzazione di Luino favorirebbe una riunificazione di tutti i casi chirurgici traumatologici a Luino a discapito di Cittiglio: « ne stiamo parlando – ammette il direttore generale dell’ASST Callisto Bravi – è una questione complessa di risorse e persone ma che coinvolge anche altre questioni organizzative apparentemente secondarie. Luino si occupa di casi ortopedici più complessi. Ora, d’intesa anche con AREU, stiamo valutando se indirizzare esclusivamente al Confalonieri gli eventi traumatologici che arrivano in ambulanza. Gli altri casi assistiti in pronto soccorso, se non sono operati d’urgenza, vengono rimandati a casa con la medicazione di base e l’appuntamento per l’intervento chirurgico».
Spostata tutta l’area ortopedica a Luino, Cittiglio potrebbe concentrarsi meglio nell’area pediatrica. Il reparto è collegato al Del Ponte e vede turnare i medici, pediatri e neonatologi di Varese : « A Luino stiamo pensando di aprire un giorno alla settimana, un ambulatorio pediatrico di allergologia e diabetologia – spiega ancora Callisto Bravi – Sarebbe un servizio collegato alle specialità di Varese e servirebbe i piccoli pazienti in cura al Del Ponte ma residenti nel Verbano».
In attesa che si definiscano i nuovi modelli di cura previsti dalla Riforma della sanità, con i PREST e i POT, la strategia è quella di ottimizzare le risorse, scarse sia in termini finanziari che di personale, per garantire risposte adeguate a tutti.
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