Parla la “Binda”: ecco come funziona la sicurezza alla Tre Valli
Gli organizzatori della corsa, solidali con l'agente ferito, spiegano: «Quasi 100 volontari e 35 moto per proteggere corridori e pubblico»
Il grave incidente avvenuto alla Tre Valli Varesine, che ha visto coinvolto un agente motociclista di Polizia Locale e una vettura entrata sul percorso di gara in via Valle Luna, continua a tenere banco in città.
Oggi va registrata la presa di posizione degli organizzatori della corsa, la Società Ciclistica Alfredo Binda, che rimarca la propria vicinanza all’agente, alla sua famiglia e al corpo di Polizia Locale ma allo stesso tempo fa il punto sui dispositivi di sicurezza messi in campo per la storica manifestazione sportiva nata nel 1919.
VOLONTARI E MOTO
«La sicurezza è un fattore fondamentale e prioritario» spiega la società presieduta da Renzo Oldani. «Alla Tre Valli ci sono 96 volontari lungo il percorso cittadino (altri erano dislocati nel tratto in linea ndr) ma ci avvaliamo anche di 20 moto staffetta, 15 moto e 2 vetture della Polizia Stradale (foto in alto, alla partenza di Saronno) e degli agenti della Polizia Locale, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. La Tre Valli Varesine, inoltre, è una delle poche gare ciclistiche che vanta un medico in motocicletta al seguito degli atleti per un pronto intervento, un medico sull’auto medica, 2 ambulanze con a bordo un medico rianimatore oltre a un presidio fisso nella zona d’arrivo».
LE INFORMAZIONI STRADALI
La Binda tiene a precisare anche l’attenzione rivolta all’informazione che riguarda la chiusura di strade e parcheggi: «Insieme al Comune abbiamo disposto la segnaletica nei giorni antecedenti la gara mentre tutti gli organi di informazione hanno divulgato tutte le notizie a riguardo. Secondo le ordinanze emesse sia dalla Prefettura sia dalla Polizia Locale del Comune di Varese, la strada in cui è avvenuto l’incidente – via Valle Luna – era interessata da un divieto di transito per tutto il tempo dello svolgimento della Tre Valli Varesine. Il punto dove la vettura privata è uscita in via Valle Luna, per immettersi contromano rispetto alla corsa, era presidiato da un volontario dell’organizzazione».
Un momento della Tre Valli sul MontelloIL VERBALE DELL’ UCI
I timori è che l’accaduto possa influire sulla richiesta di ingresso della Tre Valli Varesine nel World Tour, il principale circuito del ciclismo mondiale, candidatura che la “Binda” ha presentato da tempo (ora è parte dello Europe Tour). Da Sant’Ambrogio, sede del club, si ostenta comunque ottimismo: «L’UCI ha già emesso un verbale sull’accaduto attestando che la Binda è tempestivamente intervenuta nel momento dell’incidente, mettendo prontamente in sicurezza la corsa prima che sopraggiungessero gli atleti impegnati nel settimo giro cittadino visto che lo scontro è avvenuto prima del transito della vettura di inizio gara. Attestati di stima stanno arrivando anche dalle squadre che hanno preso parte alla competizione, ad esempio la Française des Jeux (team francese di World Tour ndr) per come la Binda ha saputo gestire l’incidente».
Di fatto, il vigile coinvolto nell’incidente – come avevamo scritto dopo la corsa – stava svolgendo un servizio al di fuori del convoglio della Tre Valli (le corse sono ufficialmente aperte dal cartello “Inizio gara ciclistica”) ma destinato a garantire la sicurezza del percorso per i corridori e la scorta tecnica. Il suo compito era quello di accertarsi che le strade fossero libere e che nulla potesse mettere a rischio l’incolumità dei partecipanti. Purtroppo la vettura in quella posizione (se fosse stata su un rettilineo sarebbe probabilmente stata fermata senza danni), dietro una curva cieca, è stata fatale.
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Abito al Montello e nell’intervallo fra il terzo e il quarto passaggio della Tre Valli Varesine, con il permesso delle forze di polizia, sono risalito fino a casa in moto. Lo posso testimoniare e a mia volta ho dei testimoni. Se un motociclista dell’organizzazione fosse venuto giù in contromano (non lo sottolineo a caso… LUI in contromano), mi avrebbe ammazzato. Non so se sarebbe stata colpa mia, delle forze dell’ordine, dell’altro motociclista, dell’organizzazione o del sindaco. Ma è evidente che, per il caso di Valle Luna, c’è stato un grave buco nella sicurezza. Deciderà la magistratura. Quello che non capisco è perché enti e persone coinvolte direttamente o indirettamente in questo buco, invece di limitarsi ad esprimere le dovute vicinanze alle vittime (e non a caso uso il plurale) si ostinano ad emettere comunicati stampa dai contenuti, ad dir poco, inopportuni. Cercando di entrare nel merito di una vicenda che NON può e NON deve essere affrontata e risolta attraverso comunicati stampa.
Buon giorno, volevo dire la mia sulla vicenda delle TRE VALLI VARESINE.
Premessa:
Non ho seguito la gara, non conosco le persone coinvolte ne tantomeno gli organizzatori.
Aggiungo solidarietà all’agente coinvolto, all’organizzazione ma anche ( cosa che non è mai stata citata nel dibattito) al conducente della vettura coinvolta.
Veniamo al punto, mi è spiaciuto come lettore notare sempre uno schieramento, in questo caso ” un po’ ipogrito” che fa sempre credere che il più rilevante della situazione a ragione.
Analizziamo il fatto; nel caso specifico il percorso era ” legalmente chiuso” ma non si può pretendere e credere che tutti ne siano a conoscenza al 100% .
Io personalmente leggo giornalmente VARESE NEWS, è preciso – solo così ne sono venuto a conoscenza- quindi se in quei giorni non lo avessi letto … sarei tranquillamente salito in auto, e uscendo ipoteticamente dalla mia via privata, mi sarei immesso nel circuito con la coscienza pulita.
Tutto chiaro fino a qui …ora vediamo cosa secondo me è stato un errore, dalla foto è evidente, l’auto era in un circuito chiuso al traffico ( probabilmente in buona fede) l’ agente era coscientemente in contromano sapendo di essere un “apripista” fuori dalla gara stessa e quindi sapeva che poteva esserci uno ” sprovveduto” nel circuito.
Ora credo abbiate capito e sia chiara la dinamica e l’errore, l’agente o chiunque si trovi i in quel ruolo di apripista doveva verificare anticipare e mettere in sicurezza il circuito, mettendosi lui stesso in sicurezza ( cioè rispettando il codice stradale) in previsione che nel circuito poteva esserci un qualsiasi oggetto, persona, auto, animale non a conoscenza della gara.
Ribadisco solidarietà a tutti i coinvolti.
Era un incidente prevedibile ed evitabile bastava rispettate le regole del ruolo assegnato
Grazie