Webster, la sua opera nella collezione di Villa Panza
L’opera "Cone of water"entra a far parte della collezione permanente. Si tratta di un cono in ferro rovesciato colmo fino all’orlo d’acqua
(foto di Sergio Tenderini per Fai)
L’opera Cone of water di Meg Webster entra a far parte della collezione permanente di Villa e Collezione Panza, bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano a Varese, grazie alla generosa donazione di Gabriele e Maria Giuseppina Caccia Dominioni e dei loro figli Chiara, Pietro e Giulia, rispettivamente genero, figlia e nipoti di Giuseppe Panza di Biumo, che l’hanno acquistata dall’artista e dalle gallerie che ne detengono i diritti, Paula Cooper Gallery di New York e Anne Mosseri-Marlio Galerie di Basilea.
Concepita site specific per il cortile d’onore di Villa Panza in occasione della mostra Natura Naturans. Roxy Paine e Meg Webster (Opere 1982 – 2015) conclusa nel 2016, l’opera in ferro e acqua è espressione esemplare della poetica dell’artista americana in cui confluiscono elementi geometrici – forme semplici, primigenie – e materiali naturali, evocativi dell’intimo legame tra tutti gli elementi del cosmo. Si tratta di un cono in ferro rovesciato delle dimensioni di 1×4 metri colmo fino all’orlo d’acqua, una superficie riflettente in cui ambiente naturale e artificiale divengono due componenti contigue e integrate, quasi simbiotiche. Un’opera viva, progettata per trasformarsi in un piccolo ecosistema; un vero e proprio monumento dedicato all’acqua, sorgente instancabile di vita.
Webster, che ama utilizzare elementi provenienti dalla natura come sale, acqua, muschio, cera vergine, arbusti, vetro e rame, trova infatti la sua principale materia di ispirazione nella terra, utilizzata nel suo stato primordiale, con grandi installazioni all’aperto o in ambienti chiusi.
Non è il primo lavoro di Meg Webster a divenire ospite fisso della villa. Della collezione permanente fa ormai parte da tempo un’altra opera, Slipped Cone with Flat Top (1983), installata in una delle Scuderie da Giuseppe Panza di Biumo che così ha definito il lavoro dell’artista: “I suoi tumuli non fanno pensare al sepolcro e alla morte, ma alla nostra madre, alla natura che ci nutre con i suoi frutti. È un omaggio alla sua silenziosa e umile presenza. Esiste da sempre. Dimentichiamo la sua importanza, senza di lei non potremmo vivere. Usare la terra per fare arte è un evento unico, non ricordo qualcosa di simile avvenuto in passato”. L’opera Cone of Water permarrà installata nel cortile d’onore di Villa Panza.
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