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L’archivio della poetessa Luciana Guatelli verrà presentato al pubblico
L'appuntamento è per sabato 28 gennaio, alle ore 10.30, presso i Musei Civici di Villa Mirabello
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Sabato 28 gennaio, alle ore 10.30, presso i Musei Civici di Villa Mirabello, il Sindaco Davide Galimberti e l’Assessore alla Cultura Roberto Cecchi, nell’ambito dell’evento Il fuoco nascosto, saranno i padrini della presentazione dell’archivio della poetessa Luciana Guatelli (Varese 1927 – 1983), donato al Comune di Varese dalla figlia Licia Battistella. L’archivio, che sarà illustrato da Serena Contini, entrerà a far parte degli Archivi letterari del Comune di Varese.
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In un’ottica di piena valorizzazione saranno inoltre presentati due inediti della poetessa, il romanzo Torre d’avorio e la raccolta di poesie Ombre cinesi, pubblicati dalla Nuova Editrice Magenta, con prefazione di Serena Contini. Interverranno Mario Santagostini, poeta e critico letterario, e Dino Azzalin, scrittore e poeta, nella veste di editore, con anche la partecipazione di Licia Battistella e di Gisa Legatti, amica e collega della Guatelli.
Luciana Guatelli è stata una poetessa di grande valore, notata sia da Antonio Banfi (con cui ha costruito le tesi di laurea) che da Piero Chiara, che ne ha subito individuato il talento. Ha vissuto a Varese una vita schiva e appartata nel quartiere di Biumo Inferiore. L’esordio a soli diciannove anni, con un sobrio volumetto cartonato di sessanta pagine contenente le sue poesie senza alcun indice, che nel titolo Preludio voleva auspicare una promettente vita poetica. Nata a Varese il 3 luglio 1927, figlia di Luciano Guatelli e di Zayra Riva, dopo avere compiuto gli studi presso il collegio San Carlo di Como, retto dalle Orsoline, e presso il collegio Sant’Ambrogio di Varese, si iscrisse nel 1945 alla Facoltà di Lettere Classiche dell’Università degli Studi di Milano. Si laureò nel 1950 in Estetica con Antonio Banfi, con una tesi intitolata Il futurismo nella letteratura e nelle arti figurative, in cui si soffermò sulla poetica del Crepuscolarismo per giungere alla nascita e allo sviluppo del Futurismo sia nel campo politico sia in quello artistico, dal 1909 al 1930, distinguendo fra la corrente toscana, rappresentata da Papini, Soffici, Palazzeschi, e quella milanese incarnata dalla figura principe di Marinetti. Da segnalare la sua partecipazione alla famosa antologia Quarta Generazione del 1954, curata dallo stesso Piero Chiara e da Luciano Erba, e tra le altre pubblicazioni, le notevoli raccolte La Sorte ambigua e Il brivido del merlo, che hanno ottenuto numerosi riconoscimenti.
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