Campiotti: “Sdegno e stupore per la decisione del Consiglio”
Il collegio difensivo contesta a Franco Frattini, ex ministro, la "palese e dichiarata apparenza ad un preciso schieramento politico" e annuncia tre mosse
Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’avvocato Pietro Romano, per conto di Christian Campiotti
Il Dottor Christian Campiotti dopo un’attenta analisi, in concerto con il proprio collegio difensivo, del decreto n.00743/2017 reg. prov. Cau. , avente ad oggetto l’accoglimento dell’ordinanza cautelare del TAR Lombardia, sede di Milano, sezione III, n.244/2017, concernente lo scioglimento del Consiglio Comunale della Fondazione F.lli Paolo e Tito Molina di Varese e contestuale nomina del commissario straordinario, resa in sede giurisdizionale dal Presidente sezione III, Dott. Franco Frattini, non può far altro che esprimere il proprio sdegno e stupore agli elementi di fatto e di diritto in esso contenuti.
Occorre, preliminarmente, far rilevare come ragioni di opportunità, non soltanto pratica ma anche e soprattutto giuridica, viste le ipotesi, contenute nel dettato normativo in ordine di astensione obbligatoria nei confronti di una delle parti, avrebbero dovuto indurre il Presidente Frattini ad astenersi dall’assumere il ruolo di giudicante, nell’assunzione del provvedimento cautelare richiesto, attesa la palese e dichiarata apparenza ad un preciso schieramento politico, contrapposto a quello di appartenenza del Presidente della Fondazione.
Valga, ulteriormente, a tal proposito, considerare come il provvedimento di commissariamento sia stato adottato dalla ATS di Varese, organo regionale, facente riferimento alla presidenza Maroni, membro eletto del consiglio dei ministri, quale Ministro degli Interni, unitamente al collega Franco Frattini, Ministro degli Esteri, nominati dall’allora capo di governo Silvio Berlusconi.
Non ci si può, inoltre, esimere dall’evidenziare come il presidente Frattini abbia richiamato, a sostegno dell’adottato provvedimento, circostanze contrarie al vero, peraltro facilmente riscontrabili, essendo la relativa documentazione già prodotta in atti, laddove questi sostiene testualmente che: “è altresì documentata l’adozione di iniziative di investimenti finanziari, di non lieve entità da parte del presidente della fondazione in assenza di comunicazione e approvazione da parte del CDA e del revisore dei conti”.
La semplice lettura, infatti, delle due delibere, adottate all’unanimità dal consiglio di amministrazione, numero 27 e 28 del 26/11/2015, vergate dal dott. Cutino Ferdinando Rodolfo notaio in Besozzo, sarebbe bastata a smentire tale apodittica affermazione, con conseguente rigetto del provvedimento richiesto.
E diversamente non sarebbe potuto essere, rilevato che il presidente firmatario non ha mosso alcuna censura, nell’adottato provvedimento, avverso le motivazioni rese dal Tar Lombardia, ritenendo “fondate e ampiamente documentate le plurime irregolarità commessedalla fondazione nella propria gestione amministrativa” indicate nella proposto ricorso, accogliendo, lo stesso, “de plano”, senza dare motivazione alcuna circa l’illegittimità e/o erroneità del provvedimento impugnato.
Per tutto quanto sopra esposto il dottor Campiotti provvederà, senza indugio, alla tutela delle proprie ragioni e, portando, da una parte,all’attenzione della competente procura, le circostanze di cui all’oggetto, e, dall’altra, inoltrando immediato esposto al consiglio di presidenza della giustizia e amministrativa, contestualmenteAl deposito di formale istanza di ricusazione del presidente Frattini e di revoca immediata del provvedimento da questi reso.
Tanto si doveva per opportuna conoscenza.
Distinti saluti
avv. Pietro Romano
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