Con lo smart working il bancario lavora di più e meglio

Ubi Banca, per il terzo anno consecutivo, ha ottenuto il riconoscimento dei Top Employer: ogni lavoratore del gruppo ha mediamente evitato un viaggio di 102 kilometri (tra andata e ritorno), risparmiato circa 20 euro e guadagnato due ore di tempo

Ubi Banca- Bpb generiche

In attesa che il piano industriale vada a regime, dopo aver fatto la scelta di abbandonare il modello federativo per diventare banca unica, Ubi Banca ha ottenuto per il 2016 il riconoscimento del Top Employers Institute, ente di certificazione internazionale che valuta e attesta le eccellenze delle condizioni di lavoro offerte ai dipendenti e delle politiche relative alle risorse umane messe in atto dalle imprese di vari settori. Tra gli indicatori utilizzati ci sono: la formazione, lo sviluppo della Leadership, la gestione delle performance, dei percorsi di carriera e degli avvicendamenti, la politica di retribuzione e benefit, la cultura aziendale d’impresa.

UBI BANCA CAMPIONESSA DI SMART WORKING
I dipendenti del gruppo bancario hanno usufruito nel 2016 di 2.760 giornate di smart working, durante le quali hanno lavorato da uffici più vicini a casa, evitando quindi spostamenti in auto o con i mezzi e dialogando con i colleghi e i responsabili, anche usando le nuove soluzioni di messaggistica istantanea e di social network aziendale che il gruppo sta gradualmente introducendo. Rispetto al 2015 le giornate totali sono aumentate del 51%.

KM E SOLDI RISPARMIATI
Per ciascuna giornata di smart working ogni lavoratore del gruppo Ubi ha mediamente evitato un viaggio di 102 kilometri (tra andata e ritorno), risparmiato circa 20 euro e guadagnato due ore di tempo, avendo quindi la possibilità di dedicarsi maggiormente anche ai propri impegni e attività personali e familiari.  I responsabili dei lavoratori coinvolti hanno espresso soddisfazione rilevando che tutti gli obiettivi assegnati sono stati raggiunti (100% dei casi) e segnalando anche un aumento della produttività (94% dei rispondenti).

NUOVI ASSUNTI
Il 2016 è stato inoltre un anno rilevante per le assunzioni nel gruppo, che ha visto oltre 500 nuove assunzioni, che si sommano alle 400 realizzate nel 2015; il 55% dei neoassunti nel biennio sono donne e l’84% delle persone immesse in organico nello stesso periodo ha meno di 35 anni.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 13 Febbraio 2017
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