Il parcheggio per il palazzetto e la buona volontà
La nostra opinione sul posteggio inutilizzato di via Manin: le soluzioni andavano cercate prima di multare a tappeto i tifosi
Per l’ennesima volta, all’uscita del palasport di Varese, diversi tifosi hanno trovato sul parabrezza una multa per divieto di sosta. Per carità, lungi da noi stimolare chi parcheggia fuori dagli spazi, però ci teniamo a ricordare che nell’area del PalA2A in occasione delle partite della Openjobmetis non c’è uno spazio “regolare” che sia libero, perché evidentemente i posteggi circostanti sono inferiori al fabbisogno.
In certi casi poi – vedi l’ultima partita, disputata a partire dalle 20,45 di lunedì sera – non c’è neppure la possibilità di usare i mezzi pubblici per raggiungere l’impianto di Masnago. E sorvoliamo su certe decisioni prese per motivi di ordine pubblico da solerti funzionari che neppure conoscono le dinamiche delle tifoserie e talvolta blindano un quartiere per l’arrivo di qualche manciata di supporters avversari.
Torniamo ai problemi di parcheggio: l’assessore Daniele Zanzi, chiamato in causa da VareseNews dopo le lamentele di una tifosa biancorossa multata, sottolinea le difficoltà di aprire il grande parcheggio di proprietà della Provincia che si trova a poche decine di metri dal PalA2A e che potrebbe dare respiro all’intera area di Masnago.
Il parcheggio (illuminato e vuoto al giovedì sera)Zanzi esclude che i vigili possano svolgere quel servizio, sostiene che per AVT sarebbe comunque problematico gestire il parcheggio, propone a Pallacanestro Varese di prendersi in carico direttamente l’area in occasione delle partite. Ora, ci permettiamo di storcere il naso: perché AVT dovrebbe rinunciare a gestire un parcheggio che garantisce un introito sicuro? (Qualsiasi biglietto a prezzo ragionevole sarebbe meno caro di una multa per divieto di sosta…). Qualcuno ha mai proposto a Pallacanestro Varese di gestire il parcheggio, contando poi che in quel momento (c’è in corso una partita di campionato…) il club deve già spremere al massimo le proprie risorse? Anche perché la società si occupa già del parcheggio di piazzale Alfredo Binda, dove già offre il servizio proposto da Zanzi…
E soprattutto: c’è davvero la volontà di risolvere un problema (che colpisce sia i tifosi-automobilisti, sia i residenti nel quartiere) noto da tanto tempo, o per intanto si mandano avanti gli agenti armati di taccuino, e alla soluzione ci penseremo con il portafoglio (comunale) pieno? Perché il sospetto, a questo punto, ci viene, visto che la Openjobmetis da qui a fine stagione deve giocare appena quattro partite, mentre ne ha già disputate undici di Serie A e otto di Coppa…
PS: la foto di apertura è stata scattata da una lettrice dopo la partita con Pistoia e mostra il parcheggio illuminato, ma chiuso. Siamo sicuri che serve un’ulteriore illuminazione, visto che chi lo ha usato in passato (a pagamento) sostiene che quella attuale sia la stessa di allora? La foto a centro articolo invece è stata fatta ieri sera, giovedì 2: luci ancora accese.
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Due veloci considerazioni. 1) So con quanta passione Daniele Zanzi si è tuffato nella politica e con quanto impegno svolge ora le sue funzioni; pensare che non riesce a risolvere questo problemino è deprimente, soprattutto in riferimento a ben più gravi situazioni. 2) Mi stupisce che le luci siano sempre accese: la Provincia è senza soldi e spreca così il denaro?
A questo punto, visto che le luci ci sono, non resta che consegnare il parcheggio così com’è alla P.V. che con i proventi dei ticket pagherà una o due persone addette in occasione delle partite. Ma ci vuole così tanto?
Tutti parlano, tutti hanno soluzione in tasca ma nessuno pensa di chiedere al proprietario del parcheggio, come dire fari i conti senza l’oste e cioè la Provincia. È sufficiente stipulare accordi e perché no anche compensi alla Provincia non solo a chi apre e chiude, perché l’utilizzo di una cosa comporta costi di mantenimento. Non si capisce come mai la Provincia debba cedere tutto a tutti gratuitamente o a prezzi simbolici; parcheggi, silos, spazi, accessi gratuiti siti monumentali come S.Caterina del Sasso ed altri senza avere in cambio almeno il ristoro dei costi per mantenere questi beni in efficienza. Le luci sono accese anche per questioni di sicurezza perché l’illuminazione serale contribuisce alla tutela dalle intrusioni.
Ecco dove sta la difficoltà…non si vuole fare perché per fare bisogna pagare un po’ tutti. Così come stanno le cose si paga solo il comune con le multe.