Inchiesta sui fondi Finlombarda
La guardia di finanza di Varese indaga su una presunta irregolarità nella loro assegnazione
I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Varese hanno effettuato perquisizioni nell’ambito di una indagine per truffa e corruzione a carico del dg dello Sviluppo Economico di Regione Lombardia (ex dg di Finlombarda spa) , nonché un sequestro di documentazione.
In particolare, l’attività delegata è stata eseguita presso gli Uffici della Regione Lombardia e di Finlombarda, al fine di acquisire documentazione relativa ai rapporti con società di consulenza coinvolte nell’indagine ed a pratiche di finanziamento concesse dalla citata società finanziaria in favore di piccole medie imprese lombarde.
L’acquisizione documentale ha, altresì, interessato gli accordi stipulati tra Regione Lombardia e la Banca Europea degli Investimenti (BEI) per la concessione, nell’anno 2009, di una linea di credito di 200 milioni di euro a favore della citata Finlombarda spa. per finalità di finanziamento al tessuto imprenditoriale regionale.
Sempre nell’ambito della medesima indagine, è stato dato esecuzione a un ordine di esibizione ed acquisizione di copia documentazione presso 5 società fiduciarie con sedi in Lombardia, Toscana e Lazio.
L’indagine, che nei giorni scorsi è stata caratterizzata anche dall’esecuzione di diverse perquisizioni locali, disposte dalla procura di Milano presso domicili, sedi operative ed uffici dei principali soggetti coinvolti, riguarda le “anomalie di gestione” di finanziamenti che Finlombarda spa. ha erogato, per conto di Regione Lombardia, nei confronti di alcune imprese.
Le investigazioni hanno posto in risalto l’operato di dirigenti apicali della predetta società finanziaria regionale che hanno, nel tempo, favorito il finanziamento di imprese lombarde. Queste ultime sono state incanalate verso il sistema di contribuzione pubblica, per il tramite di alcune società di consulenza riconducibili – attraverso schermature fiduciarie o prestanome – al citato dirigente di Regione Lombardia e ad un ex direttore generale di Finlombarda.
Il reato su cui si indaga, prende spunto dal conflitto di interessi esistente in capo ai predetti soggetti che, da una parte, esercitano o esercitavano un’influenza diretta sullo stanziamento e sulla concessione dei finanziamenti pubblici, dall’altra, tramite i servizi di intermediazione e consulenza offerta, a pagamento, dalle agenzie a loro riferibili, “facilitano” l’ottenimento dei contributi pubblici (iniziative creditizie denominate “CREDITO ADESSO” e MADE IN LOMBARDY”) alle imprese interessate .
Su tale evidenza si innesta l’ulteriore circostanza che molte delle imprese che hanno ottenuto i finanziamenti, non hanno adempiuto all’obbligo di restituire i prestiti agevolati ricevuti, sia perché sono successivamente fallite, sia perché si sono rese inadempienti.
Sulla base degli accertamenti condotti, sono emersi profili di criticità connessi ai requisiti di solidità finanziaria delle imprese richiedenti il contributo pubblico, già al momento della domanda di finanziamento e artatamente occultati, proprio grazie alla consulenza amministrativa di mediatori “qualificati”, che hanno aiutato l’impresa a costruire e presentare la domanda di finanziamento, in modo tale da trarre in inganno l’Ente erogante.
Altro filone investigativo, concerne un attuale Consigliere di Finlombarda Spa il quale si sarebbe adoperato per condizionare i funzionari della medesima società e far ottenere finanziamenti a vantaggio di società “amiche”, in particolare, nell’ambito del progetto “MINIBOND”.
In tale contesto, l’attività d’indagine finora svolta ha posto in risalto l’esistenza di un forte rapporto tra il citato consigliere ed il presidente del consiglio direttivo dell’’Associazione delle Piccole e Medie Industrie CONFAPI Milano, in forza del quale i due hanno posto in essere una serie di condotte sistematicamente connesse tra loro e finalizzate a consentire alle imprese – contattate nell’ambito di CONFAPI – l’ottenimento di finanziamenti e contributi pubblici erogati da FINLOMBARDA S.p.A, pur in assenza dei presupposti giuridico-economici per l’erogazione.
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