Richiedenti asilo, solo 4 Comuni hanno lo Sprar
Lo rende noto l'associazione Possibile che qualche sera fa si è ritrovata con amministratori di tutta la provincia per fare il punto
In provincia di Varese solo 4 comuni su 139 hanno adottato il sistema SPRAR, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati.
Lo rende noto l’associazione Possibile che qualche sera fa si è ritrovata con amministratori e consiglieri comunali di tutta la provincia per fare il punto e spiegare le potenzialità di questo sistema.
«Il sistema Sprar – dicono da Possibile – è l’unico che finora ha dato risultati tangibili nell’ambito dell’accoglienza. Lo testimoniano diverse realtà diffuse in tutta Italia: lo Sprar permette agli enti locali di controllare e indirizzare le politiche di accoglienza sul proprio territorio (a differenza dei CAS, centri d accoglienza straordinaria, dove le decisioni sono prese dal prefetto)».
Un sistema «che garantisce percorsi di inclusione che funzionano davvero (insegnamento della lingua italiana, di un mestiere o l’assistenza psicologica, per fare degli esempi). E di più, obbliga a rendicontare ogni euro evitando così le situazioni di sfruttamento».
«Un passo concreto e pragmatico – concludono dall’associazione – , contrario a una narrazione fatta di slogan preconfezionati, a cui chiunque, qualsiasi amministrazione, può partecipare. Il nostro è uno sforzo per fare informazione e diffondere le buone pratiche di accoglienza che funzionano e rimaniamo a disposizione di chiunque voglia una mano».
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