I laureati dell’Insubria? Puntuali e occupati
Dal rapporto 2016 di Almalaurea risulta che l'età media dei laureati è poco superiore ai 25 anni e che la percentuale di occupazione è dell'85% a un anno dal titolo accademico
Bravi e puntuali. Il report 2017 fornito da Almalaurea sulle performance degli studenti universitari premia gli iscritti dell’Università dell’Insubria. Il Rapporto di AlmaLaurea sul Profilo dei laureati ha indagato le performance formative di oltre 270 mila laureati nel 2016; il Rapporto di AlmaLaurea sulla condizione occupazionale ha indagato 620 mila laureati di primo e secondo livello.
I laureati dell’Università degli Studi dell’Insubria nel 2016 sono stati 1.495, in particolare si tratta di 1.090 di primo livello, 191 magistrali biennali e 213 a ciclo unico (i restanti sono laureati pre-riforma).
Il rapporto evidenzia che gli iscritti dell’ateneo insubre si laureano prima rispetto ai colleghi di altre università: l’età media, infatti è pari a 25,5 anni per il complesso dei laureati, (24,9 anni per i laureati di primo livello e i 26,8 anni per i magistrali biennali) contro una media nazionale di 26,1. Il percorso si conclude nei tempi previsti: infatti ben 58 laureati su cento terminano l’università in corso, mentre la media è del 49 per cento: in particolare, sono il 59% tra i triennali, il 46% tra i magistrali a ciclo unico e il 70% tra i magistrali biennali.
Leggermente più basso, invece, è il voto medio di laurea che è 100,1 su 110, a livello nazionale il voto medio è 102,5; in particolare all’Inmsubria, 98,3 per i laureati di primo livello e 107,5 per i magistrali biennali.
Alla voce “Tirocini, studio all’estero e lavoro durante gli studi” i laureati dell’ateneo varesino e comasco sono nella media rispetto agli altri: il 57% dei laureati ha svolto tirocini riconosciuti dal proprio corso di studi, 56% a livello nazionale e le esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea (Erasmus in primo luogo) riguardano il 11% dei laureati, stesso valore a livello nazionale. Leggermente più alto rispetto alla media è invece il valore dei laureati che ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari: è il 71% contro una media nazionale del 65%.
I Laureati Insubria risultano anche soddisfatti dell’esperienza universitaria: l’89% dei laureati è soddisfatto dell’esperienza universitaria nel suo complesso.
Il Rapporto sulla Condizione occupazionale dei laureati Insubria – che ha riguardato complessivamente 2.412 laureati dell’Università dell’Insubria – ci dice che il 65% dei laureati triennali ha trovato uno sbocco sul mercato del lavoro: l’indagine ha coinvolto 1142 laureati triennali 2015 intervistati a un anno dalla laurea. Il tasso di occupazione è dell’83%, molto più alto di quello nazionale che è del 68% e il guadagno medio è 1272 contro 1.104 euro mensili netti.
Per i laureati magistrali a un anno dal titolo il tasso di occupazione è l’85% e a cinque anni dal titolo sale all’88% con un 62% di occupati stabili e retribuzioni a 1661 euro mensili netti.
Dove vanno a lavorare i “dottori made in Insubria”? L’83% dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 14% nel pubblico. La restante quota lavora nel non-profit (3%). L’ambito dei servizi assorbe il 76%, mentre l’industria accoglie il 22% degli occupati.
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