Leonardi: “Gregori dia la sfiducia”
Sulle dimissioni (paventate) di Mauro Gregori della Lista Galimberti
Ricevuti e pubblicati
Al di là del significato che si vuole dare all’ennesimo “urlo di dolore” del consigliere Mauro Gregori, mera ricerca di visibilità per alcuni, reale opposizione al sindaco per altri, si presenta oggi una questione politica di tutta rilevanza che, mentre di certo il Sindaco cercherà di risolvere non affrontandola, pone a mio avviso il consigliere dissenziente dinanzi ad un bivio: dimettersi oppure farsi promotore di una mozione di sfiducia al Sindaco. Non vedo altre vie d’uscita per non alimentare le malelingue che traducono le dichiarazioni di Gregori con le dietrologie più disparate.
A mio avviso, tuttavia, dinanzi al bivio Gregori dovrebbe scegliere, se coraggioso, la sfiducia formale al sindaco e questo almeno per la sua appartenenza ad una lista civica. Se infatti Gregori fosse parte di un partito potrebbe o forse anche dovrebbe accettarne le dinamiche e le regole, pagando con le dimissioni il dissenso nei confronti del proprio partito. Di contro, la lista civica, se un senso deve avere, rappresenta una sentinella civica che deve vigilare e controllare come mera espressione dell’intesse dei cittadini sull’operato del sindaco, spesso priva di regole precostituite o posizioni di parte precostituite, come abbiamo potuto assistere in questo primo anno in consiglio comunale con le liste civiche, sia di maggioranza, sia di minoranza. Se quindi la sentinella civica si dimette la nostra città avrà come unica conseguenza la perdita di un’ulteriore garanzia di legalità e di correttezza politica al di sopra di interessi politici e verrà sostituita con il primo dei non eletti, ma a discapito della collettività e tradendo la fiducia che i propri elettori a suo tempo hanno riposto nella Lista civica Galimberti e nello specifico nel consigliere Gregori.
Io credo che in politica serva anche molto coraggio e con la questione posta oggi il coraggio deve essere doppio: il coraggio del sindaco nell’affrontare con trasparenza la “questione Gregori” e il coraggio di Gregori nel farsi proponente della mozione di sfiducia per mandare a casa chi secondo lui ha tradito gli elettori con promesse mai mantenute. Una scelta diversa dalla sfiducia sarebbe l’ennesima prova che a Varese stiamo assistendo ad una vera e propria prova di forza per mascherare con il rinnovamento una tradizionale e pericolosa gestione del potere.
Roberto Leonardi
Segretario cittadino di Forza Italia
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