“Sono anni che si gioca al risparmio: in ospedale situazione insostenibile”
Il sindacato dei medici ANAAO lombardo scrive una lettera preoccupata. All'ospedale di Varese situazione molto difficile legata ad anni di politiche di risparmio
«La rete ospedaliera è insufficiente». L’ennesimo allarme sul sistema sanitario arriva dall’ANAAO, il maggior sindacato di medici ospedalieri. In una lettera inviata alla testata “Quotidianosanità.it” lamentano la carenza pericolosa di offerta di posti letto in Lombardia. Il modello pensato di integrazione tra ospedale e territorio non è ancora partito ma la chiusura di letti è iniziata da tempo. «Negli ultimi 6 anni – evidenzia ANAAO – sono stati tagliati oltre 70.000 letti a livello nazionale».
Il parametro standard deciso dalla legge nazionale nel rapporto posti letto per mille abitanti non deve superare 3,7 ‰ comprensivi di 3,0 ‰ per acuti e 0,7‰ per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie.
Una situazione che in Lombardia è ben lontana dall’essere raggiunta. Solo Sondrio e Pavia possono vantare un rapporto rispettivamente di 3,67‰ e di 3,78‰
La provincia di Varese viene accorpata a Como, unico territorio gestito dall’ATS Insubria: i parametri indicano 3,03‰ come soli letti acuti e 2,80‰ se si considerano anche i posti di pronto soccorso o, comunque, legati all’emergenza urgenza.
Per l’ASST Sette Laghi, però, quel dato va rivisto al ribasso: il suo rapporto posti letto acuti abitanti è di 2,80‰ con i conseguenti problemi di sovraffollamento di pronto soccorso e liste d’attesa lunghe: « Viviamo una situazione molto difficile – commenta Ottavio Amatruda rappresentante aziendale di ANAAO – qui sono anni che si gioca al risparmio. Abbiamo un rapporto letti/abitanti tra i più bassi e un carico di lavoro molto grande grazie anche alle alte specialità. Siamo punto di riferimento del territorio ma anche per utenti lombardi e da fuori regione. Vedo difficoltà in tutti i reparti, soprattutto le chirurgie sono costrette a fare i conti con il blocco per alleggerire il pronto soccorso: non riescono a fare programmazione. Non si assumono medici, le stabilizzazioni pressoché inesistenti. Non si sostituiscono i pensionamenti, le gravidanze: tutti i reparti, chi più chi meno, sono in sofferenza. E la cosa più preoccupante è che non si hanno risposte. Quando io sono arrivato a Varese c’erano Trombetta e Salvatore: con loro si ragionava, si progettava, c’era il confronto. Certo, i tempi sono cambiati, ma qui si rimbalza sempre contro un muro di gomma».
Negli ultimi 15 anni, l’ospedale varesino ha visto assottigliarsi il numero di posti letto: dei 1410 accreditati nel 2002 accreditati attualmente sono attivi 678 oltre a un centinaio impiegato con funzioni diversi: subacuti, riabilitazione o diurni. In tutto l’ASST conta 1288 letti per acuti distribuiti : 688 al Circolo, 144 al del Ponte, 184 a Tradate, 172 a Cittiglio e 110 a Luino.
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