Vampiri, musica e arte: i crocevia della scienza a Villa Toeplitz
Un ciclo di incontri dell'Università dell'Insubria per la città, per parlare di scienza e dell'importanza del dialogo tra diverse discipline
Santi e vampiri, ma anche musei, musica, vulcani, i quadri di Tintoretto e Tiziano.
Sono tantissimi e tutti stuzzicanti gli argomenti che si intrecciano nel programma di incontri “I crocevia della Scienza. Dialoghi tra natura, storia e cultura”, dedicato ad alcuni temi fondamentali del dibattito storico-scientifico moderno, affrontati da dieci relatori in chiave multidisciplinare.
Medicina, scienze naturali, storia, comunicazione, musica e arte si intrecciano nel ciclo di incontri pensato e voluto dall’Università degli Studi dell’Insubria per la cittadinanza.
Cinque gli incontri tra giugno e luglio, con dieci autorevoli relatori provenienti dall’Italia e dall’estero scelti ed invitati a Varese dal Centro di ricerca sulla Storia della Montagna, della Cultura Materiale e delle Scienze della Terra del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Ateneo.
Il ciclo di seminari propone una riflessione critica sul concetto d’interdisciplinarità, per offrire una lettura più efficace e consapevole di questa sfuggente nozione. Ciascuno dei cinque incontri sarà dedicato a un tema fondamentale del dibattito storico-scientifico moderno (scienze mediche e antropologiche; scienze naturali; museografia e studio delle fonti; comunicazione scientifica; scienza, musica e arte). Ogni incontro ospiterà due relatori, che presenteranno brevemente i loro studi e si confronteranno poi tra loro e con due moderatori sui contenuti interdisciplinari delle loro ricerche, in un dialogo aperto al pubblico e a carattere divulgativo.
«Si parla spesso di interdisciplinarità come di un valore fondamentale nella società contemporanea, ma si rischia quasi sempre di ridurla ad un semplice accumulo di conoscenze provenienti da ambiti molto diversi tra loro, come le varie aree scientifiche e umanistiche, ma prive di una reale interazione. In altri casi l’interdisciplinarietà è presentata come un amalgama di concetti superficiali, nel tentativo di rendere comprensibile ciò che è complesso. Oppure si fa riferimento all’interdisciplinarità quasi a titolo onorifico, per nobilitare ricerche e collaborazioni in cui prevale la suddivisione del lavoro e delle competenze, ma manca completamente il dialogo», spiega il professor Ezio Vaccari, direttore del Centro di ricerca sulla Storia della Montagna, della Cultura Materiale e delle Scienze della Terra.
«Tutte queste letture sono inefficaci e sterili, e non permettono di beneficiare davvero dell’interazione tra i diversi campi del sapere. Un’interazione che non sempre è immediata o facile a raggiungersi; ma che è tuttavia il fulcro del progresso scientifico, e – più in generale – del sapere umano. Ce lo dimostreranno gli interventi degli studiosi coinvolti, attivi in diversi ambiti di ricerca che sono profondamente influenzati dalla prospettiva interdisciplinare» sottolinea il dottor Francesco Luzzini, coordinatore dell’evento e collaboratore del Centro di ricerca sulla Storia della Montagna, della Cultura Materiale e delle Scienze della Terra.
Si parte il 5 giugno alle ore 15 con l’incontro “Corpi estranei. Una prospettiva antropologica alla storia della medicina”. Francesco Paolo de Ceglia (Università degli Studi di Bari) parlerà di “Santi e vampiri. I limiti della natura in età moderna”: Il Settecento fu il secolo dei vampiri: in Europa si sparsero sempre più numerose voci di defunti che ritornavano a trovare i vivi, causandone la morte. La chiacchierata mira a raccontare questa storia, inserendola nel quadro dell’evoluzione della sensibilità in età moderna e delle differenze tra cattolici e protestanti sui confini tra vita e morte, sul culto dei defunti e dei santi, sui limiti della natura e della potenza del diavolo.
Maria Conforti (Sapienza-Università di Roma), nella sua relazione “Corpi inquieti: storia della terra e medicina nel Seicento napoletano”, si soffermerà sul territorio di Napoli, ricco di vulcani e fenomeni idrotermali e soggetto a catastrofi ricorrenti. La filosofia naturale e la medicina d’età moderna hanno studiato questo ambiente, ammirato in Europa per la mitezza del clima e la sua bellezza. L’intervento discuterà la necessità di mobilitare la storia di discipline diverse per comprendere una storia intellettuale e scientifica tra le più affascinanti e complesse dell’Italia moderna.
L’ingresso è libero e gratuito e aperto a tutti gli interessati. Ad ogni incontro seguirà un rinfresco.
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