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“Varese Terra di Moto”, a settembre le prime iniziative
Il convegno organizzato alle Ville Ponti è stato il punto di partenza per un progetto legato al territorio e alle due ruote
![La nuova MV AGUSTA DRAGSTER 800 RC](https://staging.varesenews.it/photogallery_new/images/2016/10/la-nuova-mv-agusta-dragster-800-rc-575749.610x431.jpg)
Il recente convegno “Varese Terra di Moto” che ha radunato alle Ville Ponti una folta schiera di aziende del settore non è rimasto un incontro fine a se stesso.
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Le prime proposte operative, avanzate dal network di imprese organizzatrici, arriveranno subito dopo l’estate, nel settembre prossimo, quando saranno illustrate alcune iniziative sul fronte del turismo sportivo. In questi mesi, tra le altre cose, sarà stilato un protocollo per rendere riconoscibile il territorio Varesotto come zona “amica del motociclismo”.
La nostra provincia, al di là della grande storia passata, rimane un punto di riferimento per il settore, sia in termini produttivi sia per indotto generato. La filiera è composta da 21 imprese che operano nella fabbricazione (tra costruttori di motociclette, accessori e componentistica) e di 120 nella commercializzazione, per un totale di 421 posti di lavoro. In questo dato Varese è prima tra le province lombarde. A ciò vanno aggiunti gli eventi legati alle due ruote ma anche chi offre formazione e servizi e chi può attrarre turismo sotto forma di appassionati del settore. Si calcola che per ogni milione di fatturato nella produzione motociclistica, se ne generino 2,35 nei settori economici strettamente legati a questo comparto.
«Varese Terra di moto non è un’utopia – spiega Massimiliano Serati, economista dell’Università Carlo Cattaneo LIUC –, ma un progetto che poggia su basi solide, supportate anche dall’evidenza dei numeri. La provincia di Varese esibisce il più alto indice di specializzazione in Lombardia per quanto riguarda la fabbricazione di motocicli; la filiera è così ramificata e capillare, che per ogni posizione occupazionale attivata nell’ambito della fabbricazione dei motocicli si creano 26 posti di lavoro nell’indotto. Per non parlare poi della tradizione produttiva e sportiva, della capacità di innovare e della vivacità dei motoclub».
Questa “rete naturale” di attori è composta da imprenditori, sportivi, appassionati, rivenditori, operatori turistici e organizzatori di eventi. «Una rete che grazie all’entusiasmo e all’impegno di chi ha dato vita a “Varese Terra di Moto” – sottolinea Mauro Temperelli, segretario generale della Camera di Commercio – si vuole tradurre in un brand integrato capace di fare sviluppo economico e attrattività territoriale e turistica. Un progetto che è perfettamente in linea con gli obiettivi della nostra Sport Commission di fare dell’attività sportiva a 360 gradi un elemento di richiamo non solo per gli atleti e i loro famigliari ma, più in generale, per tutti gli appassionati delle varie discipline. E questo contando su di un territorio che presenta un fascino ambientale e caratteristiche naturali tali da poter essere un luogo ideale per praticare sport di terra, acqua e aria».
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