I provvedimenti impopolari vanno fatti subito
Qual è la strategia del sindaco? Le scelte difficili ora, i risultati dei cantieri dopo, per raccogliere i frutti alle elezioni
In assenza del sindaco Davide Galimberti, qualche notizia sulle strategie di Palazzo Estense si possono cogliere dalle chiacchierate agostane, in comune, con le persone del suo staff. Il sindaco com’è noto è di poche parole e sulle sue strategie politiche non rivela mai nulla. Invece chi gli sta intorno è più prodigo di consigli per la stampa e ci aiuta a capire che cosa stia davvero accadendo a Palazzo Estense. Poi, gli input che ci arrivano vengono rielaborati con la nostra esperienza di cose di palazzo, ed ecco il racconto che vi proponiamo.
(foto, il sindaco di Varese Davide Galimberti, con il ministro Luca Lotti)
Il piano della sosta che tanto sta facendo discutere, e arrabbiare i cittadini, è ovviamente il passaggio più importante di questa stagione. Non è del tutto vero che non si voglia fare cassa, in realtà la previsione è di un milione di euro in più a bilancio ma soprattutto c’è l’idea di dare un segnale di cambiamento reale rispetto alla immobilità che aveva caratterizzato la giunta precedente su alcune scelte. Il calcolo del sindaco, secondo chi lo conosce, è dunque molto preciso. Il piano sosta avrebbe suscitato malumori comunque, anche se fosse stato comunicato alla perfezione, e dunque andava fatto subito perché i provvedimenti impopolari si fanno all’inizio di una amministrazione.
La strategia è stata quella di rischiare il fronte delle proteste il primo anno di amministrazione con gli aumenti sulle tariffe scolastiche, e quelli sui parcheggi, bilanciando però disagi e benefici, creando cioè anche categorie di cittadini a cui queste scelte convengono come ad esempio i residenti che si ritrovano con la prima auto gratuita. I veri penalizzati, e qui sta anche l’astuzia, sono quelli che a Varese non votano e che provengono dai paesi limitrofi, mentre chi ha l’abitudine di mettere l’auto in centro continuerà a farlo e a pagare. E chi ci abita (e vota) ringrazierà.
(La giunta comunale)
Sulle scuole gli aumenti colpiscono chi può pagare, non le fasce deboli ma c’è da dire che il malcontento è piuttosto diffuso in questi giorni. Stessa solfa nel commercio, dove alcune associazioni si sono lamentate, e non poco, ma l’amministrazione ha anche rotto il fronte dei commercianti grazie a comitati spontanei o dialoghi con associazioni, in questo modo evitando di trovarseli tutti contro.
Una volta terminata la fase acuta del piano sosta, nel 2018 Galimberti si ritroverà la stazione dello stato rifatta dalle Ferrovie dello stato, la ferrovia verso Lugano e Como attiva e funzionante. Un bel regalo. Il comune potrà così aprire sotto i migliori auspici il cantiere del nuovo quartiere stazioni (se i 18 milioni da Roma arriveranno davvero). Sempre nel 2018 il Comune conta di avviare la sistemazione della caserma Garibaldi (quantomeno va fatto partire il cantiere) se il dialogo con al Regione Lombardia sarà quello promesso anche dal governatore Maroni.
Nel 2019 saranno passati due anni dagli aumenti tariffari (la gente dimentica in fretta) e dunque si procederà con il raccogliere i frutti del cambiamento: stazioni rifatte, città più ordinata, il festival del paesaggio, la caserma impacchettata pronta a diventare una biblioteca, il parcheggio di via Sempione (iniziato dalla giunta Fontana) pronto e utilizzabile.
Nel 2021 il sindaco Galimberti e la maggioranza di centrosinistra si giocheranno la riconferma con questo slogan: la città è cambiata, continuiamo a trasformare Varese. Il mondo borghese e imprenditoriale dovrebbe seguire la scia, la determinazione del sindaco porterà il Pd a sostenerlo senza se e senza ma. Certo, le variabili sono quella della politica: come andranno le lezioni del 2018 e le regionali. la maggioranza reggerà? I numeri sembrano confortanti e in ogni caso Galimberti, in questi mesi, ha corteggiato segretamente anche esponenti delle opposizioni.
Che dire, è una strategia realistica? Se dovesse funzionare, chapeau, ma si comporranno davvero tutti i tasselli di questo puzzle? A Palazzo Estense dicono che il sindaco ha tutto molto chiaro e che è un politico che pensa sempre al dopodomani.
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“Sulle scuole gli aumenti colpiscono chi può pagare […]” questa frase basta a riassumere questo articolo. Complimenti, davvero.
Bastoniamo con un più 40% le famiglie che possono permettersi di pagare (ben) 90 euro al mese per una retta dell’asilo.
In effetti, chi ha un ISEE di 25-30k è o non è ricco? Ma sì dai, va bene così . Fino a qualche tempo fa non si dava la definizione di un politico che pensa al dopodomani, ma di uno che fa disastri e sistema qualcosina pre campagna elettorale, ma evidentemente le cose cambiano.
Nella continuazione della frase spieghiamo che c’è tanto malcontento.