Ballerio: “Le nostre proposte ci sono e anche di buon senso”

La Lista Orrigoni non è contro il piano, ma ritiene che sia stato implementato male

rinaldo ballerio

Riceviamo e pubblichiamo

Faccio riferimento alla lettera di Luca Conte

Il fatto che il capogruppo Pd diversamente da tanti componenti della giunta e del suo partito usi sempre toni e modi affabili e forbiti, non lo autorizza a raccontare falsità, o perlomeno ad interpretare in modo strumentale e fantasioso quanto accade fuori dal suo raggruppamento. Dovrebbe avere materia sufficiente in casa propria visto il fragoroso e imbarazzante disgregarsi nientemeno che della lista Galimberti.
Coincidendo anche il numero, assomigliano ai polli di Renziana (Tramaglino) memoria “le quali intanto s’ingegnavano a beccarsi l’una con l’altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura”

Aggiungiamo pure le pubbliche scenate all’interno della sua lista.

Invece ritiene di dover fare un’analisi sullo stato della minoranza, dandomi l’opportunità per qualche riflessione.

A seguito della sconfitta elettorale, rassicuro Luca, non c’è stato alcun regolamento di conti, anzi le relazioni sono rimaste cordiali pur consapevoli di posizioni diverse. Forse qualche distinguo lo abbiamo più nei toni e nei modi, ma anche qui abbiamo poco da imparare visto la stizza e il rancore con cui intervengono spesso alcuni assessori e altri membri della maggioranza.

“Mi corre anche l’obbligo” di rassicurarlo anche sullo stato della lista civica, che a differenza di quanto sopra, gode di ottima salute, di una posizione indipendente, e beneficia di un confronto costruttivo e aperto tra un gruppo di consiglieri la cui stima iniziale si è rapidamente trasformata in collaborazione ed amicizia. Altro che epurazioni, dimissioni, processi.

Spiace che Conte non veda nella lista Paolo Orrigoni un interlocutore credibile, collaborativo, mai sguaiato, ma se la sua delusione si riferisce ad un mancato avvicinamento alla maggioranza, se lo scordi. Abbiamo corso con i nostri alleati, a cui abbiamo chiesto sostegno nella campagna elettorale e a cui siamo riconoscenti e leali, indipendentemente dal risultato.
Questo non ci impedisce di continuare a lavorare in modo collaborativo.

Mi scuso ora con i lettori che hanno avuto la pazienza di leggere fin qui, per averli trascinati nelle nostre beghe da lavandaia, ma la pungente ancorché cortese ironia di Conte chiedeva una risposta.
Prometto di non farlo più.

Se mi date l’opportunità provo ora a chiarire meglio la nostra posizione sui temi attuali.

Premetto che anche nel nostro programma elettorale erano previsti interventi importanti sulla pedonalizzazione della città. Addirittura stavamo studiando un indice di camminabilità con il quale monitorare i progressi verso una città con sempre meno auto, ma sempre più persone.
Sto personalmente lavorando con l’assessore Perusin (persona collaborativa e capace) per riportare il mercato in città, e m’immagino, o forse sogno, un mercato come quello di Luino, che riempia la città di turisti.
Conte e alcuni assessori sono informati di altri progetti e proposte in cui siamo coinvolti o addirittura protagonisti.

Se siamo quindi d’accordo sui principi di base, lo siamo meno sul modello d’implementazione.

Probabilmente per deformazione professionale ci immaginiamo la città come un sistema in competizione con altri sistemi diversi, non più come un monopolista che possa disporre a piacimento contando sul fatto che comunque non ci sono scelte.

Negli ultimi anni gli stili di vita e le tecnologie, hanno reso sempre meno scontato il “venire in centro”, e l’offerta si è allargata e diversificata. Nuovi centri commerciali, il commercio elettronico, o la possibilità di spostarsi facilmente low cost, costringono anche le città a competere.
E siamo solo all’inizio.

Dobbiamo quindi vincere il cuore dei visitatori, non respingerli con provvedimenti, che forse presi singolarmente non hanno un grande impatto, ma che sommati rischiano di scoraggiare, quando invece abbiamo bisogno di attirare. Il divieto di fumo nei parchi, o addirittura l’impossibilità di bere una bibita, seppure irrilevanti (non verranno rispettati), non vanno certo nella direzione di mettere a proprio agio le persone.
Spesso siamo intervenuti con proposte in questo senso, in particolar modo sulla semplificazione. Quasi sempre inascoltati, in qualche caso derisi.

Conte non si fa mancare neanche una polemica anticipata e a prescindere in merito al festival del paesaggio.
Indipendentemente da eventuali punti di vista diversi, non mancheremo di partecipare auspicando un successo per tutta la città.

Detto del disaccordo sul piano della sosta, riconosciamo comunque all’assessore Civati di averci messo la faccia forse anche troppo e spesso da solo.
Per esperienza personale so cosa vuol dire cambiare.
Machiavelli già allora scriveva “Non v’è nulla di più difficile da realizzare, né di più incerto esito, né più pericoloso da gestire, che iniziare un nuovo ordine di cose. Perché il riformatore ha nemici tra tutti quelli che traggono profitto dal vecchio ordine, e solo dei tiepidi difensori in tutti quelli che dovrebbero trarre profitto dal nuovo.”

Proprio per questo suggerisco ad Andrea maggiore prudenza e maggiore ascolto, pur incoraggiandolo nell’innovazione, e se possibile un atteggiamento meno stizzito.

Mi aggancio in chiusura all’accorato appello dell’assessore De Simone di venerdì sera al fine di ripristinare un clima di collaborazione che ci vedrà certamente disponibili, ma se è pur vero come suggerisce De Simone che i risultati reali li misureremo tra due anni, non dobbiamo bere tutta la botte per capire che è aceto.

Ad maiora

Rinaldo Ballerio

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Settembre 2017
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