“Che fine hanno fatto il bando per rilanciare il commercio cittadino?”
Il gruppo di minoranza Partecipare Insieme 2.0 che ha presentato un'interrogazione scritta per conoscere a quale punto si trovi il progetto che aveva ottenuto 100mila euro di finanziamento regionale
“Che fine hanno fatto il bando per rilanciare il commercio cittadino?” La domanda la pone il gruppo di minoranza Partecipare Insieme 2.0 che ha presentato un’interrogazione scritta al sindaco Dario Galli, che detiene anche la delega al Commercio, per chiedere chiarimenti sul progetto che era stato avviato dall’amministrazione Laura Cavalotti.
«Abbiamo promesso che avremmo vigilato sulla nuova amministrazione esercitando i diritti e i doveri di una opposizione attenta e puntuale, e lo stiamo facendo! Stiamo seguendo con particolare preoccupazione le questioni riguardanti il sostegno all’economia territoriale e al lavoro, questioni oggetto di progetti ed interventi avviati durante l’amministrazione Cavalotti, e che, non conclusi per motivi temporali, sono stati trasmessi alla nuova giunta di centrodestra del sindaco Galli per essere portati a termine – spiegano dal gruppo -. Tra questi, il Bando europeo che assegna risorse a fondo perso per lo sviluppo delle reti commerciali dei Distretti del Commercio, denominato “Bando STO@ 2020, risorse finalizzate a creare lavoro e a sostenere le imprese del territorio”. Il bando, pubblicato alla fine del 2016, prevedeva un contributo per l’esecuzione dei lavori necessari ad avviare nuove attività commerciali/artigianali di servizio, attraverso la riapertura dei negozi sfitti dei centri storici cittadini di Tradate e Abbiate Guazzone».
«Per candidare il nostro comune a ricevere i finanziamenti, è stato necessario redigere un progetto che, partendo dalla analisi del contesto commerciale cittadino, esplicitasse gli obbiettivi dell’Amministrazione comunale e gli impegni di ciascun soggetto coinvolto; nella fattispecie il progetto candidato al bando, non si limita al semplice traguardo di far riaprire alcuni negozi dei centri città, ma nella sua architettura è riuscito a coinvolgere una serie di partner in un percorso collaborativo che può e deve continuare nel tempo, oltre il termine del bando stesso. Sono stati coinvolti infatti: l’associazione dei commercianti provinciale; l’associazione degli artigiani provinciale; le scuole; gli immobiliaristi, per gli affitti dei negozi; le agenzie bancarie cittadine; le testate giornalistiche locali. Con queste realtà si è raggiunta un’intesa di partenariato ed è stato steso un progetto che prevede interventi per sostenere TUTTA la rete commerciale cittadina, attraverso corsi di formazione, collaborazioni web, finanziamenti, iniziative, interventi urbanistici e molti aspetti di crescita reale della città».
«Tra tutte le candidature pervenute in regione solo 9 sono state ritenute valide e finanziabili, e tra queste quella del Comune di Tradate, che ha ottenuto l’attribuzione di un contributo a fondo perso di 100.000 Euro – concludono dal gruppo -. Durante la cerimonia di comunicazione ufficiale dei vincitori del bando, il dirigente della Regione Lombardia -assessorato al commercio- ha elogiato, tra tutti, proprio il nostro comune come esempio di impegno e per aver raggiunto risultati importanti ed impensabili per lo sviluppo economico locale. Una volta acquisito il diritto al finanziamento, la sua erogazione prevede: entro il 31 luglio la realizzazione dell’Accordo di distretto con relativo statuto; entro la stessa data l’emanazione di apposito regolamento per la gestione delle risorse e l’attribuzione delle quote ai “neo commercianti” interessati; la richiesta ed acquisizione del primo 50% del contributo, da utilizzare per la copertura delle domande dell’anno in corso. Ad oggi non abbiamo notizie sulla realizzazione di queste tappe fondamentali per il progetto e temiamo che questo disimpegno su questioni così determinanti come l’economia locale ed il lavoro, possano far perdere a Tradate questa opportunità di sostegno alla crescita. Per questo motivo abbiamo presentato una interrogazione urgente all’Amministrazione, per avere risposte, per sollecitare, per capire e per far capire ai cittadini quale siano i motivi per i quali non si parla più del bando STO@ 2020».
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