Contributi evasi, condannato l’imprenditore Castiglioni
Il patron della Mv Agusta riconosciuto colpevole in primo grado dal tribunale di Varese: era accusato per tre anni di omessi versamenti
Il patron della Mv Agusta, Giovanni Castiglioni, 37 anni, è stato condannato a 6 mesi di carcere, pena sospesa, dal tribunale monocratico di Varese. L’imprenditore era accusato di omissioni nei versamenti dei contributi dell’azienda e il giudice Alessandra Mannino ha accolto la tesi dell’accusa (pm Davide Toscani) riconoscendo il reato. Gli avvocati di Castiglioni, Andrea Lanata ed Elisabetta Brusa, hanno già annunciato che faranno ricorso.
L’accusa sosteneva che per tre anni, dal 2013 al 2015, non sono state versate allo stato alcune trattenute fiscali già effettuate dalle buste paga dei dipendenti. Pur operando le dovute ritenute fiscali sulle retribuzioni del personale dipendente, l’azienda ha sistematicamente omesso i versamenti all’erario per qualche milione di euro. Secondo la difesa la cifra contestata era pari a circa 2 milioni di euro.
Castiglioni ha sempre sostenuto che l’azienda, in difficoltà economica, aveva tamponato la situazione con richieste di rateizzazioni. Per la guardia di finanza, invece, sarebbe stato un vero e proprio sistema: sarebbe stato messo in atto un «modus operandi» dal management aziendale per aggirare la crisi e i rientri dalle banche.

(Giovanni Castiglioni in una bella immagine con il padre Claudio, che per tanti anni ha guidato la Mv)
Lo scorso marzo il tribunale di Varese ha accettato il progetto di ristrutturazione presentato da MV Agusta in seguito al concordato di continuità, mentre a luglio il fondo lussemburghese ComSar Invest è entrato come azionista di minoranza. Il pacchetto di controllo è rimasta in mano alla GC Holding di Castiglioni. Mercedes AMG è escuta dalla società.
Questa vicenda dell’imprenditore Castiglioni riguardava la gestione aziendale, ma il numero uno dell’azienda ha anche aperto un altro procedimento per evasione in cui gli sono stati sequestrati dei beni patrimoniali, tra cui due Ferrari, a causa di una residenza in Svizzera contestata dalla Guardia di Finanza.
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