Da un anno, la Casa del Sorriso offre accoglienza a chi assiste i malati
Nei dodici mini appartamenti sono rimaste 160 persone per tempi più o meno lunghi. Una piccola comunità che si aiuta per affrontare i momenti difficili
Centosessanta famiglie, provenienti da tutt’Italia, hanno trovato ospitalità e accoglienza. Era l’11 ottobre 2016 e la Casa del Sorriso apriva i suoi 12 miniappartamenti per aiutare i parenti dei piccoli ( e grandi) ricoverati negli ospedali di Varese.
A festeggiare è soprattutto la Fondazione Il Ponte del Sorriso che ha creduto nel progetto ambizioso e ha incontrato sulla strada tanti benefattori: dall’azienda ospedaliera, che ha concesso in comodato gratuito per 25 anni lo stabile, sino a tanti contributi generosi tra cui quello milionario lasciato dall’imprenditore Renato Giuliani.
Dodici i miniappartamenti oltre ai servizi di lavanderia in comune e al giardino ricco di giochi per i bimbi.
«La Casa – ricorda Emanuela Crivellaro, presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso – nata come alloggio principalmente per le famiglie dei bambini ricoverati o che devono affrontare esami ospedalieri e per le donne in attesa dei loro piccoli, ma a volte ospita anche gli adulti, nel corso di questi mesi si è trasformata in qualcosa di più di una semplice abitazione, è diventata un riferimento per tante mamme e papà che vivono la stessa condizione, la malattia di un figlio. La condivisione dello stesso percorso ha trasformato la struttura in un luogo di confronto e reciproco sostegno e ha rafforzato le relazioni tra noi e gli ospiti e tra gli ospiti stessi. Insieme si festeggiano i compleanni dei bambini, o il ritorno a casa di chi ha terminato l’iter ospedaliero, la nascita di una nuova vita o semplicemente si passano pomeriggi sereni, come quando i mitici Cuorieroi portano la loro allegria e la loro musica, aiutando i bambini a dimenticare per un po’ la malattia e i problemi».
Ci sono famiglie che restano per mesi e poi tornano spesso per i controlli, altre che rimangono per pochi giorni: «Le chiacchierate con i genitori, lo scoramento di chi vede lunga la strada ma anche i sorrisi di chi ce l’ha fatta è la realtà che quotidianamente affrontiamo e che da un anno siamo orgogliosi di affrontare, cercando di sostenere tutti nella sfida più dura».
Alla Casa del Sorriso ci si sente a casa, anche se lontani da casa.
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