I benefici “terrestri” delle imprese spaziali
Lunedì 20 Novembre 2017, al Cine Grassi nuovo appuntamento promosso dal Gatt
Capita spesso, in occasione di qualche importante evento spaziale di sentire certi commenti qualunquistici del tipo: “ Con tutto quello che c’è bisogno sulla Terra si continua a ‘buttare’ soldi per esplorare lo spazio vicino e lontano (direttamente con astronauti oppure indirettamente con satelliti automatici)”. Per dimostrare che questo tipo di affermazioni sono completamente senza senso, il GAT. Gruppo Astronomico Tradatese, ha organizzato, per Lunedì 20 Novembre, h21 (Cine GRASSI) una avvincente serata pubblica sul tema: RI-CADUTE DAL CIELO. Relatore Piermario ARDIZIO, tecnico elettronico e massimo esperto di problemi astronautici. La prima cosa da smentire è che per la ricerca spaziale e/o astronomica si spenda TANTO.
E’ vero esattamente il contrario: basti pensare che una grande missione come quella attuale di Curiosity su Marte è costata più o meno come uno dei moderni carri armati (nella guerra in Iraq ne vennero impiegati a centinaia…). Soprattutto tutti gli studi di settore dimostrano che investendo 1 dollaro nello spazio ne ritornano ben 7 di dollari in brevetti e ricadute tecnologiche. Non è un caso, per esempio, che dal 1976 la ricerca spaziale ha fornito alla vita di tutti i giorni qualcosa come 1300 nuovi brevetti. Una cosa in fondo comprensibile se si pensa che per andare nello spazio necessitano tecnologie di avanguardia che devono essere inventate da zero: tecnologie che poi rimangono gratuitamente a disposizione di tutto il genere umano, ma che mai sarebbero state introdotte senza l’input spaziale.
Per esempio, cosa possono avere in comune una pompa per iniettare l’insulina, una tecnica per la purificazione dell’acqua sporca e delle lenti per occhiali che resistono ai graffi ? Ciascuno è il risultato delle ricadute tecnologiche della ricerca spaziale, ossia di soluzioni inizialmente ricercate per particolari necessità dello spazio che poi trovano applicazioni in campi completamente diversi da quelli per i quali sono state studiate e scoperte. In realtà non solo lo spazio ma tutta la ricerca d’avanguardia ( i mega-telescopi terrestri, i mega-acceleratori di particelle del CERN) porta una serie di imprevedibili ma insostituibili ricadute tecnologiche. E da questo punto di vista il futuro si presenta molto promettente, tanto promettente da rasentare la fantascienza: vedere, ossia assistere Lunedì 20 Novembre alla conferenza di P. Ardizio al Cine-GRASSI, per rendersi conto che quello che oggi è fantasia può diventare, grazie alla ricerca spaziale, una realtà di domani, utile per tutta l’Umanità.
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