
Spacciavano in centro città, anche a domicilio. Arrestati due giovani
Operazione dei carabinieri della Tenenza cittadina ha portato all'arresto di due ragazzi di 21 e 24 anni che agivano anche con azioni intimidatorie per riscuotere i pagamenti

Spacciavano in centro città o addirittura a domicilio. Ma sono stati arrestati dai carabinieri della Tenenza di Tradate nella mattina di venerdì 1 dicembre. I militari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di due ragazzi di 22 e 24 anni, residenti in Tradate e già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili in concorso tra loro di spaccio di sostanze stupefacenti.

L’indagine, condotta dai carabinieri della Tenenza di Tradate, ha fatto emergere un’attività delittuosa dedita allo smercio di stupefacente del tipo hashish, marijuana e cocaina ad altri giovani clienti provenienti anche dai Comuni limitrofi. Luoghi di spaccio erano le vie cittadine del centro urbano e, talvolta, lo stesso domicilio degli indagati.
L’indagine si è basata su intercettazioni telefoniche, osservazioni, pedinamenti, controlli, ascolto di persone informate sui fatti e riscontri sul campo. Importantissima è stata l’attività messa in atto dagli investigatori, che in abiti simulati e con posti di controllo posizionati ad hoc, bloccavano e controllavano gli acquirenti che si rifornivano dai due spacciatori, sequestrandone lo stupefacente detenuto.
Dei due giovani, uno curava in particolar modo l’approvvigionamento e la vendita della droga, mentre l’altro lo aiutava a procacciare clienti e riscuotere crediti maturati dai vari acquirenti morosi, intimidendoli. Nonostante gli interlocutori utilizzassero un linguaggio criptico, dalle intercettazioni emergeva l’esistenza di una rete di compratori abituali, che di volta in volta, prima di recarsi per l’acquisto dello stupefacente, si informavano se vi era disponibilità. Spesso, addirittura, arrivavano a chiedere specificamente se ce ne era un tipo in particolare, perché dava più “soddisfazione” dell’altro, indicandolo così come in gergo veniva definito (“è arrivata la S? No, ma abbiamo la NIKE GIALLA! Questa per stare tutta la notte con te, ti chiede 250 euro.”).
A proposito di linguaggio criptico, il nome dell’operazione nasce proprio dall’espressione che spesso gli indagati usavano per indicare la presenza dei carabinieri sul territorio: “occhio che i cani sono sciolti…”. Numerose sono state le denunce a piede libero scaturite durante l’esecuzione dell’indagine, che riscontravano l’attività illecita espletata dai due tradatesi. Tra gli episodi che si sono intersecati durante le investigazioni, merita un cenno particolare l’arresto di un latitante albanese, eseguito dagli stessi operanti in Tradate nel mese di maggio di quest’anno, ricercato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo per traffico internazionale di stupefacenti. Fu proprio dalle intercettazioni telefoniche dell’utenza di uno dei due indagati che i militari erano riusciti a intuire che all’interno dell’abitazione, proprio con questo aveva trovato rifugio il cognato albanese latitante. Appena avuta la conferma della sua identità, una mattina di maggio gli investigatori lo bloccarono e arrestarono mentre faceva footing.
All’alba di oggi, oltre all’arresto dei due soggetti, i carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni in Tradate e nei Comuni limitrofi, presso abitazioni di persone che durante le indagini sono risultate a vario titolo coinvolte in quei loschi affari. Tale attività ha portato al sequestro di circa 30 grammi di hashish, 20 di marijuana e 15 di cocaina, oltre a materiale vario per il confezionamento, bilancini di precisione e 450 euro in contante. La misura cautelare è stata emessa dal GIP del Tribunale di Varese, Chionna, su richiesta di quella Procura della Repubblica nella persona del Sostituto Procuratore Annalisa Palomba.
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